Pamela Villoresi sostiene la proposta di Franceschini e chiama a combattere il razzismo di genere.

pamela villoresi sostiene la proposta di franceschini per il cognome materno, evidenziando la persistenza della disparità di genere e l’importanza di continuare la lotta per i diritti delle donne.
"Pamela Villoresi sostiene Franceschini nella lotta contro il razzismo di genere." "Pamela Villoresi sostiene Franceschini nella lotta contro il razzismo di genere."
Pamela Villoresi supporta la proposta di Franceschini e invita a combattere il razzismo di genere nel 2025

Pamela Villoresi, celebre attrice italiana, ha recentemente manifestato il suo appoggio alla proposta di Dario Franceschini, ex ministro e senatore del Partito Democratico, che intende modificare la legge riguardante il cognome dei figli , attribuendo esclusivamente quello materno . In un’intervista con l’Adnkronos, Villoresi ha descritto questa iniziativa come una “meravigliosa provocazione“, evidenziando come le reazioni di molti uomini dimostrino che la questione della parità di genere è ancora lontana dalla sua risoluzione.

La proposta di Franceschini, che prevede un disegno di legge per affrontare quella che lui stesso ha definito una “ingiustizia secolare“, ha generato un vivace dibattito. Villoresi ha commentato: “Nessun uomo è disposto a fare un passo indietro rispetto al proprio cognome di famiglia . Chi ritiene che sia una questione di poco conto dovrebbe per primo rinunciare al proprio”. L’attrice ha condiviso la sua esperienza personale, rivelando che dei suoi tre figli , nessuno porta il suo cognome , un fatto che le dispiace e che riflette una mentalità ancora ben radicata nella società .

Il doppio cognome e le sue implicazioni

Villoresi ha anche affrontato il tema del doppio cognome , suggerendo che, sebbene possa apparire una soluzione, alla fine le coppie dovrebbero optare per un solo cognome per i loro figli . “Non possiamo certo dare quattro cognomi ai bambini “, ha osservato, mettendo in guardia contro il rischio di una “discriminazione sociale” legata alla scelta del cognome , dove nomi prestigiosi come Agnelli potrebbero prevalere su cognomi più comuni come Rossi . “È giunto il momento di affrontare seriamente il tema del razzismo di genere che non può più essere tollerato”, ha affermato, sottolineando che la strada verso la parità è ancora lunga.

Il ruolo del teatro e la lotta per i diritti delle donne

Attualmente, Villoresi è coinvolta nella produzione teatrale “Memorie di una schiava“, un’opera ispirata al romanzo di Wilma Stockenström , che esplora le tematiche della maternità e della schiavitù . “Le storie raccontate sono un triste riflesso della condizione femminile di oggi”, ha dichiarato l’attrice. Ha messo in evidenza come, in passato, le schiave incinte fossero costrette a partorire per i loro padroni , con i bambini venduti separatamente. “Questa è una maternità che serve solo al maschio padrone”, ha commentato, evidenziando che, nonostante i progressi, la mentalità patriarcale persiste.

Villoresi ha anche sottolineato che in Italia la fecondazione assistita con donazione di seme è accessibile solo alle donne sposate e solo se il partner è sterile, escludendo le donne single. “Questa è un’altra forma di maternità subordinata al maschio”, ha affermato, richiamando l’attenzione su come le leggi attuali riflettano ancora una mentalità antiquata.

Un appello alle nuove generazioni

L’attrice ha lanciato un appello alle nuove generazioni, esortandole a non dare per scontati i diritti conquistati con anni di lotte. “La politica oggi tende a fare molti passi indietro”, ha avvertito, sottolineando l’importanza di continuare a combattere per la parità di genere . Villoresi ha condiviso la sua esperienza nel mondo del teatro , dove è stata una delle poche donne a dirigere un teatro stabile in Italia . “Oggi siamo rimaste in pochi”, ha detto, evidenziando come le scelte politiche spesso favoriscano una spartizione del potere tra uomini .

In conclusione, Villoresi ha espresso il suo sostegno a iniziative come quella di Franceschini, sottolineando l’importanza delle quote rosa e delle provocazioni necessarie per stimolare il dibattito sulla parità di genere . “È tempo di agire”, ha affermato con determinazione, lasciando intendere che la lotta per i diritti delle donne è tutt’altro che conclusa.

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