Pellicer: fondamentale garantire l’accesso a tecniche di procreazione assistita più efficaci

Antonio Pellicer sottolinea l’importanza di migliorare l’accesso alla procreazione assistita in Italia, evidenziando disparità con altri paesi europei e la necessità di supporto economico.
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Pellicer sottolinea l'importanza di migliorare l'accesso alle tecniche di procreazione assistita per garantire soluzioni più efficaci nel 2025

Antonio Pellicer e l’importanza della procreazione assistita

Antonio Pellicer, professore di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Valencia e fondatore dell’Istituto Valenciano di Infertilità (IVI), ha recentemente evidenziato la necessità di migliorare l’accesso a tecniche di procreazione assistita più efficaci. In un’intervista rilasciata a Adnkronos Salute, Pellicer ha analizzato i dati contenuti nella Relazione 2024 riguardante la legge 40/2004, che disciplina la procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia.

Un aumento necessario

Nel 2022, l’Italia ha registrato circa 87.000 trattamenti di PMA, segnando un lieve incremento rispetto all’anno precedente. Pellicer ha sottolineato che l’età media delle donne che si avvalgono di queste tecniche è di circa 37 anni, un dato che riflette i cambiamenti sociali e culturali recenti. Infatti, le coppie tendono a rimandare la decisione di avere figli, un comportamento che può influire negativamente sulla loro fertilità.

Il successo delle tecniche di PMA

Secondo Pellicer, l’efficacia delle tecniche di PMA varia significativamente. Utilizzando il materiale biologico della coppia, come nella fecondazione in vitro (FIVET), si può raggiungere un tasso di successo del 93% con tre embrioni sani. Al contrario, l’uso di ovuli donati può portare a un tasso di successo fino al 98% se si impiegano cinque embrioni, grazie alla maggiore giovinezza degli ovuli.

Un confronto internazionale

Il professore ha messo in evidenza le disparità nell’utilizzo della PMA in Europa. In Spagna e Danimarca, il tasso di utilizzo si attesta tra il 10 e il 12%, mentre in Italia è solo del 4,2%. Inoltre, il report ministeriale ha rivelato che molti centri di PMA di secondo e terzo livello operano con un numero limitato di procedure annuali. Solo il 32,5% di questi centri ha effettuato più di 500 cicli, rispetto a una media europea del 50,1%.

Informazione e supporto economico

Per affrontare queste problematiche, Pellicer ha suggerito che sia fondamentale fornire informazioni e supporto economico alle coppie. L’infertilità è stata recentemente riconosciuta come una malattia, facilitando l’accesso ai trattamenti di PMA attraverso i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Tuttavia, il professore ha avvertito che il sostegno economico deve essere adeguato, poiché le tecnologie di procreazione assistita sono in continua evoluzione. È essenziale che le coppie possano accedere alle tecniche più moderne per migliorare i tassi di successo.

In conclusione, Pellicer ha ribadito l’importanza di un approccio integrato che combini informazione, educazione e supporto economico, per garantire che le coppie possano accedere a trattamenti di PMA efficaci, sia nei centri pubblici che in quelli privati convenzionati.

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