“Periferie: A Bergamo e Brescia si tiene la quarta conferenza nazionale”

Le periferie urbane devono diventare centri di rigenerazione, crescita sociale, culturale ed economica, mettendo al centro le persone e i saperi e facendo rete tra tutti gli attori coinvolti. Questo è quanto è emerso dalla quarta conferenza nazionale sulle periferie urbane ‘Dieci, cento, mille centri’, svoltasi nel contesto delle iniziative di ‘Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023’. La conferenza, ideata da Fondazione Bracco in collaborazione con le istituzioni e i principali attori operanti nei territori, ha già avuto luogo a Genova, Palermo e Milano, unendo il Nord e il Sud del Paese.

Diana Bracco, presidente Fondazione Bracco, ha affermato che le grandi città esercitano un forte potenziale di attrazione, ma c’è la necessità di gestire le problematiche che derivano dalla cura insufficiente delle periferie. “In questi spazi dobbiamo tutti metterci al lavoro, perché esiste un costo del non fare nel sociale”, ha sottolineato. Negli ultimi anni, amministratori locali, organizzazioni non-profit, fondazioni private e imprese si sono impegnati sempre di più per individuare formule capaci di rigenerare le periferie urbane, consapevoli che solo crescendo tutti insieme si può veramente crescere.

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha spiegato che, a differenza delle grandi metropoli italiane, Bergamo può vantare una grammatica territoriale con molteplici centri, che è necessario tenere in considerazione per rigenerare la periferia della città. Gli interventi realizzati si sono concentrati sul miglioramento della vita dei quartieri e delle periferie, trasformandoli in luoghi di “buon vivere”, anziché ghetti o quartieri dormitorio.

Anche il sindaco di Brescia, Laura Castelletti, ha sottolineato che la città non è divisa in un centro curato e una periferia degradata, ma è un’unica realtà con quartieri diversi, ognuno con le proprie esigenze e caratteristiche. Durante il suo anno da Capitale Italiana della Cultura, Brescia ha collaborato attivamente con i quartieri, elaborando proposte per rivalutare il patrimonio di ogni zona.

Durante la conferenza, sono stati affrontati vari temi, tra cui l’importanza degli eventi culturali nello sviluppo urbano, la cura del paesaggio e la necessità di preservare la natura, le opere di valorizzazione territoriale e il ruolo dell’istruzione nel welfare complementare.

La conferenza è stata arricchita dagli interventi di vari esperti nel settore, che hanno condiviso esperienze e proposte concrete. L’obiettivo era superare il concetto di periferia e lavorare insieme per un futuro sostenibile.

Nel pomeriggio, si sono svolte quattro sessioni contemporanee in cui sono stati presentati casi concreti e proposte relative a eventi culturali, cura del paesaggio, opere di valorizzazione territoriale e welfare complementare con un focus sull’educazione.

L’idea che è emersa è che solo valorizzando le periferie urbane come centri di crescita sociale, culturale ed economica si può ridurre le disuguaglianze e garantire una buona qualità della vita, tutelando anche l’ambiente.