Piero Chiambretti pronto a salpare con ‘Finché la barca va’
Piero Chiambretti è in procinto di lanciare il suo nuovo programma, ‘Finché la barca va’, che avrà il suo debutto su Rai3 lunedì 8 marzo 2025. La trasmissione andrà in onda alle 20.15, con il suggestivo sfondo del Tevere, dove il conduttore navigherà a bordo di una barca, accompagnato da ospiti di spicco provenienti da diversi settori, tra cui giornalismo, cultura, politica, sport e spettacolo.
Il concetto del programma
In un’intervista con l’Adnkronos, Chiambretti ha delineato il concetto alla base del programma, citando il filosofo Eraclito: “Le cose cambiano sempre più velocemente. Dobbiamo ricordare che siamo tutti sulla stessa barca”. La scelta di ambientare il programma sul fiume che ha visto la nascita di Roma non è casuale; Chiambretti intende esplorare il passato, il presente e il futuro della capitale, riflettendo sulle sue trasformazioni.
Un’alternativa ai telegiornali
Il conduttore, già noto per il successo di ‘Il portalettere’ negli anni ’90, ha chiarito che il suo obiettivo non è competere con i telegiornali, ma piuttosto offrire un’alternativa interessante per il pubblico. “Non è una collocazione facile, ma vogliamo proporre qualcosa di affascinante“, ha dichiarato.
Il ruolo di Chiambretti e il team
Ogni episodio vedrà Chiambretti ricoprire il ruolo di “armatore” della barca, ma non mancherà di assumere anche il ruolo di “mozzo“, affiancato da un equipaggio vestito di blu e bianco, in perfetto stile marinaro, sebbene non indossino le classiche magliette a righe. “Quando il meteo lo permetterà, saremo all’aperto sul ponte. Ma se lunedì ci sarà un’alluvione, ci rifugeremo all’interno, dove la barca è ben arredata e illuminata”, ha scherzato.
Un sogno che diventa realtà
L’idea di questo programma risale a oltre cinque anni fa, e Chiambretti si è detto entusiasta di vederla finalmente prendere forma. “Parleremo della relatività e della precarietà del viaggio su questa terra, dove tutto scorre e cambia”, ha aggiunto, richiamando l’attenzione sull’attualità geopolitica e le sue rapide evoluzioni.
Commenti sul festival di Sanremo e la capitale
In un contesto di cambiamenti, Chiambretti ha anche commentato la situazione del festival di Sanremo, che potrebbe non tenersi più nella storica location ligure. “Se il festival non dovesse più essere fatto a Sanremo, propongo di spostarlo a Roma e chiamarlo San Pietro“, ha ironizzato, aggiungendo un tocco di umorismo alla discussione.
Infine, Chiambretti ha condiviso le sue impressioni sulla capitale, notando che, nonostante i cambiamenti, ha trovato il solito traffico e la tipica cordialità dei romani. “Non ho visto nutrie sul fiume, ma mi piacerebbe dedicare una miniserie alla fauna fluviale, intitolata ‘Toponomastica‘”, ha concluso con un sorriso, promettendo un programma ricco di spunti interessanti e momenti di leggerezza.