Pietrangeli critica l’idea di un rifugio per Sinner agli Internazionali di Roma: “Deve socializzare”

Pietrangeli critica l’idea di un rifugio per Sinner, sottolineando l’importanza della socializzazione e la perdita di autenticità nel tennis moderno.
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Pietrangeli esprime la sua opinione contro un rifugio per Sinner agli Internazionali di Roma, sottolineando l'importanza della socializzazione per il giovane tennista

Critiche di Pietrangeli sull’idea di un rifugio per Sinner

Nicola Pietrangeli, leggendario ex campione di tennis italiano, ha espresso il suo dissenso riguardo alla proposta di creare un rifugio per Jannik Sinner durante gli Internazionali d’Italia. Questa idea di un “fortino” per il giovane tennista, che tornerà in campo a Roma dopo una squalifica di tre mesi, ha acceso un vivace dibattito. Sinner, attualmente il numero uno del mondo, è atteso con grande entusiasmo a partire dall’8 maggio.

Le parole di Pietrangeli

Nel corso di un evento al Circolo Canottieri Roma, Pietrangeli ha affermato: “Sinner ha solo 23 anni, deve socializzare con i suoi amici. Che senso ha rinchiuderlo in un luogo isolato? Tutti andranno a rompergli le scatole, non mi sembra una grande idea”. Le sue osservazioni, sempre incisive e dirette, evidenziano la sua visione critica del tennis moderno, che secondo lui ha perso parte della sua autenticità.

Riflessioni sulla Coppa Davis

L’ex tennista ha anche condiviso le sue riflessioni sulla Coppa Davis, confrontando l’atmosfera attuale con quella degli anni ’70. “Il tennis di oggi è cambiato radicalmente, è come la Formula 1, corre a velocità impressionanti”, ha dichiarato. Pietrangeli sostiene che l’atmosfera della competizione a squadre è unica e non può essere replicata nei tornei individuali. “Non esiste un mental coach che possa insegnarti a giocare la Davis. Ho visto tanti campioni nei tornei singoli diventare mediocri in Davis”, ha aggiunto, citando l’esempio di Fabio Fognini, che ha sempre dato il massimo per la squadra.

Aneddoti personali e nostalgia

Pietrangeli ha anche condiviso un aneddoto personale, ricordando i suoi inizi nel tennis: “Se mio padre non mi avesse aiutato, avrei giocato a pallone”. Ha concluso con una nota nostalgica, riflettendo sui premi attuali nel tennis: “Oggi per vincere a Parigi si possono guadagnare due milioni e mezzo di euro, mentre a me ne davano solo 150 dollari”.

Una voce autorevole nel tennis

Con la sua vasta esperienza e il suo spirito critico, Pietrangeli continua a essere una figura di riferimento nel mondo del tennis, capace di analizzare non solo le dinamiche del gioco, ma anche i cambiamenti sociali e culturali che lo circondano.

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