Pino Daniele: un documentario esplora la sua intimità e il legame con il pubblico napoletano

un documentario celebra la vita e l’eredità di pino daniele, con testimonianze e materiali inediti, in occasione del 70° anniversario dalla nascita e del 10° dalla scomparsa.
"Documentario su Pino Daniele: intimità e connessione con il pubblico napoletano." "Documentario su Pino Daniele: intimità e connessione con il pubblico napoletano."
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Un tributo a Pino Daniele

Il panorama musicale italiano si prepara a rendere omaggio a una delle sue figure più emblematiche: Pino Daniele. Un nuovo documentario, intitolato semplicemente “Pino”, offre uno sguardo profondo e personale sulla vita di questo straordinario artista napoletano, il cui contributo alla cultura musicale è indiscutibile. La pellicola, diretta da Francesco Lettieri, sarà proiettata nelle sale il 31 marzo, il 1 e il 2 aprile, per poi approdare su Netflix a luglio. Quest’anno segna un doppio anniversario: i 70 anni dalla nascita di Pino e i 10 dalla sua scomparsa.

Un viaggio tra intimità e grandezza

Il documentario si distingue per la sua abilità nel mescolare momenti privati e pubblici. Da un lato, emergono i video di famiglia, in cui Pino gioca con i suoi bambini e accarezza i suoi cani; dall’altro, si susseguono le immagini di concerti storici, come quello indimenticabile in piazza Plebiscito a Napoli nel 1981, dove si esibì davanti a una folla di 200mila persone insieme a una superband che comprendeva nomi come Tullio De Piscopo e James Senese. Lettieri ha dichiarato: “Spero di aver raccontato un Pino vero, di aver aperto qualche finestra sull’uomo, sulla sua intimità, su quella che è stata la sua storia”. Il regista ha voluto esplorare anche gli aspetti più complessi della vita di Daniele, inclusi i suoi rapporti con i genitori.

Le voci di chi l’ha conosciuto

Nel documentario, il giornalista e critico musicale Federico Vacalebre accompagna gli spettatori attraverso i luoghi significativi della vita di Pino, cercando di svelare un aspetto inedito dell’artista. Le testimonianze di familiari, amici d’infanzia e colleghi, tra cui Vasco Rossi, Jovanotti e Loredana Bertè, rivelano i sogni, le paure e le aspirazioni di un uomo che ha rappresentato non solo se stesso, ma anche una città intera. Tra le voci che arricchiscono il racconto, spicca quella di Alessandro, il figlio di Pino, che è anche presidente della Fondazione a lui dedicata.

Un patrimonio da riscoprire

Alessandro ha rivelato che, per la prima volta, sono stati aperti gli archivi della Fondazione e quelli di famiglia, con l’intento di far rivivere Pino attraverso le parole di chi lo ha conosciuto. “La sua opera continua a essere presente”, ha affermato, evidenziando come dal materiale digitalizzato stiano emergendo tesori dimenticati, tra cui immagini del concerto del 1981 e brani inediti, come “Tiene ‘n’mmane”, di cui Tony Esposito ricorda perfettamente parole e melodia. “Vedremo cosa fare dei brani che stiamo scoprendo. Ne stiamo parlando”, ha concluso Alessandro, lasciando intravedere la possibilità di nuove sorprese per i fan di Pino Daniele.

Con questo documentario, il pubblico avrà l’opportunità di scoprire non solo la musica, ma anche l’uomo dietro il mito, in un viaggio che promette di essere emozionante e rivelatore.

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