Polmonite nei bambini in Italia: situazione attuale e opinioni degli esperti

Polmoniti pediatriche: situazione in Italia e Francia

Le polmoniti pediatriche, riscontrate anche in Francia dopo la Cina, non richiedono misure di emergenza in Italia, secondo l’Oms. Francesco Vaia, direttore Prevenzione del ministero della Salute, ha dichiarato a ‘SkyTg24’: “Siamo allertati ma non ci sono preoccupazioni al momento negli ospedali pediatrici italiani, dove non sono stati segnalati casi di polmonite”. Vaia ha anche sottolineato che il Covid non è correlato a queste polmoniti.

Il mycoplasma pneumoniae, un germe noto per manifestarsi spesso nei bambini, di solito non causa malattie respiratorie gravi. Fabio Midulla, presidente della Simri (Società italiana malattie respiratorie infantili), ha affermato che in Italia non si è verificato un aumento dei casi come segnalato in Cina. Al momento, si stanno invece osservando le tipiche infezioni virali della stagione fredda, ma in quantità inferiori rispetto all’anno scorso e con un ritardo nella loro comparsa.

Il mycoplasma può causare epidemie, con più membri della stessa famiglia che presentano tosse persistente e sintomi simili all’influenza. Tuttavia, Midulla ha affermato che non si è osservato un aumento di queste polmoniti nei loro ospedali, almeno per ora.

Per quanto riguarda la resistenza del batterio agli antibiotici, non sono state rilevate forme resistenti in Italia al momento. Midulla ha spiegato che il mycoplasma è sensibile ai macrolidi come l’azitromicina e la claritromicina. Tuttavia, possono verificarsi reinfezioni poiché il germe non conferisce un’immunità completa.

La situazione in Cina sembra seguire una dinamica simile a quella osservata in Italia durante la pandemia di Covid-19. Durante il lockdown, gli accessi in pronto soccorso per malattie respiratorie sono diminuiti dell’80%. Tuttavia, con la riapertura, si è verificata una recrudescenza delle malattie respiratorie, con picchi anticipati e un aumento dei casi.

In particolare, l’infezione da Rsv ha mostrato un aumento. Midulla ha spiegato che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le mamme che hanno partorito durante il lockdown non hanno trasmesso gli anticorpi ai loro bambini. Inoltre, l'”debito immunitario” causato dalla mancanza di infezioni respiratorie durante il lockdown potrebbe aver influenzato la risposta immunitaria dei bambini.

Tuttavia, quest’anno la situazione sembra più tranquilla, con meno casi di Rsv rispetto all’anno scorso. Si prevede che il picco si verifichi nei mesi di dicembre e gennaio, come di consueto. Midulla ha anche sottolineato che il clima sfavorevole per i virus finora ha contribuito a rallentare la stagione delle epidemie virali.

In conclusione, non ci sono preoccupazioni riguardo alle polmoniti pediatriche in Italia al momento. Si sta osservando una diminuzione delle infezioni virali rispetto all’anno scorso, ma si prevede un aumento dei casi con l’arrivo del freddo e della pioggia.