Oggi, nell’aula bunker di Rebibbia, si attende con grande attesa la sentenza riguardante l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come ‘Diabolik’, leader degli Irriducibili. Questo processo, iniziato oltre due anni fa, ha visto la presentazione di numerosi testimoni e una vasta gamma di prove, tra cui video e testimonianze fondamentali. Piscitelli è stato assassinato il 7 agosto 2019, nel parco degli Acquedotti a Roma, colpito da un proiettile alla testa. L’imputato, l’argentino Raul Esteban Calderon, è accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso.
Ricostruzione del delitto
La ricostruzione dell’omicidio è stata dettagliata. Piscitelli, seduto su una panchina, è stato sorpreso da un uomo in tenuta da corsa che gli ha sparato a bruciapelo prima di fuggire. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno portato all’arresto di Calderon, la cui vera identità è considerata essere Gustavo Alejandro Musumeci. Il processo, avviato il 23 febbraio 2023, ha visto la partecipazione di decine di testimoni e l’analisi di video che documentano i momenti immediatamente successivi all’omicidio.
Le prove e le testimonianze chiave
In aula, sono stati presentati video provenienti da telecamere di sorveglianza che mostrano il passaggio dello scooter utilizzato per il delitto. Un video, in particolare, registrato da un terrazzo, cattura il momento in cui il killer si avvicina a Piscitelli e spara. Eliobe Creagh Gomez, l’autista di Piscitelli, ha descritto quegli attimi drammatici, ricordando come Fabrizio fosse tranquillo prima dell’attacco. “Ho sentito tre passi avvicinarsi e ho visto la pistola alla testa di Fabrizio”, ha raccontato Gomez, visibilmente scosso.
Il processo ha incluso anche la testimonianza di familiari di Piscitelli. Daniele Gatta, genero di ‘Diabolik’, ha rivelato che il defunto possedeva diversi cellulari, uno dei quali criptato, utilizzato per comunicazioni riservate. La moglie di Piscitelli, Rita Corazza, ha confermato che, nei giorni successivi all’omicidio, circolavano voci su un incontro tra Fabrizio e un noto personaggio del crimine romano.
Le dichiarazioni di Rina Bussone
Un momento cruciale del processo è stato l’intervento di Rina Bussone, ex compagna di Calderon, che ha testimoniato in videocollegamento. Bussone ha affermato di aver sentito Calderon ammettere di aver ucciso Piscitelli, rivelando che per l’omicidio avrebbe ricevuto 100mila euro in contanti. La donna, attualmente in programma di protezione, ha descritto anche un episodio di rapina in cui era coinvolta, sottolineando il suo legame con l’imputato.
Le sue dichiarazioni hanno sollevato interrogativi sulla credibilità delle prove presentate. La difesa di Calderon ha contestato la testimonianza di Bussone, evidenziando le numerose volte in cui ha affermato di non ricordare dettagli cruciali. Gli avvocati di Calderon hanno sostenuto che ci sono elementi sufficienti per escludere la sua identificazione come l’autore del delitto.
Il contesto mafioso e le richieste di condanna
Il pubblico ministero Mario Palazzi ha descritto l’omicidio di Piscitelli come un atto di violenza tipico della criminalità organizzata, evidenziando i conflitti interni tra bande rivali nel narcotraffico romano. “Questo omicidio è stato un messaggio chiaro”, ha dichiarato Palazzi, sottolineando come la modalità dell’omicidio rappresenti una sanzione per chi non rispetta le regole del clan.
La procura ha richiesto per Calderon la condanna all’ergastolo, evidenziando il metodo mafioso utilizzato per compiere il delitto. Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Tiziana Siano e Luca Ranalli, hanno sostenuto che il processo ha messo in luce la responsabilità e le modalità dell’omicidio, chiedendo giustizia per la famiglia di Piscitelli.
La difesa, al contrario, ha insistito sulla mancanza di prove concrete che colleghino Calderon all’omicidio, chiedendo ai giudici di considerare il dubbio ragionevole. Con la sentenza che si avvicina, il caso Piscitelli continua a mantenere alta l’attenzione su un tema delicato e complesso come quello della criminalità organizzata a Roma.