Protesta ex maschere Scala: il movimento ‘no al precariato’ e le richieste delle persone coinvolte

Scala precaria: giovani lavoratori protestano per un lavoro dignitoso

Giovani ex maschere manifestano davanti alla Scala di Milano per chiedere un lavoro dignitoso e sostenere che non può esserci cultura senza dignità lavorativa.

Nella giornata dell’anteprima giovani del Don Carlo, che inaugurerà la stagione il prossimo 7 dicembre, decine di giovani ex maschere hanno scelto di esprimere la loro protesta davanti al teatro milanese. “Abbiamo deciso di parlare all’anteprima under 30 perché vogliamo rivolgerci ai giovani” ha spiegato Beatrice Sella, ex maschera e portavoce del gruppo. Secondo Sella, i contratti offerti sono di tipo intermittente, con una durata massima di 12 mesi e senza possibilità di rinnovo. “Attualmente – ha aggiunto Paolo Puglisi della Cgil – la direzione della Scala richiede 101 maschere per ogni serata di apertura. Solo una trentina di loro ha contratti a tempo indeterminato, ottenuti grazie a cause legali vinte negli anni precedenti. Gli altri sono costretti a vivere nella precarietà. La nostra proposta, finora ignorata, è che i giovani vengano assunti con contratti a termine della stessa durata del loro ciclo di studi”.

La richiesta di un lavoro stabile per i giovani

I giovani manifestanti chiedono un lavoro dignitoso e stabile, sostenendo che la cultura non può esistere senza una dignità lavorativa adeguata. Secondo le testimonianze raccolte, i contratti offerti dalla Scala sono di tipo intermittente e hanno una durata massima di 12 mesi, senza possibilità di rinnovo. Questa situazione lascia molti giovani senza prospettive e costretti a vivere nella precarietà. La proposta avanzata dalla Cgil, finora ignorata dalla direzione del teatro, è quella di assicurare ai giovani contratti a termine della stessa durata del loro ciclo di studi, garantendo così una maggiore stabilità lavorativa.

Una protesta mirata all’anteprima giovani del Don Carlo

La scelta di manifestare durante l’anteprima giovani del Don Carlo non è casuale. I giovani ex maschere hanno voluto rivolgersi ai loro coetanei per far sentire la loro voce e sensibilizzare sulla precarietà del lavoro nel settore culturale. “Abbiamo scelto di parlare all’anteprima under 30 perché siamo giovani che parlano ai giovani” ha spiegato Beatrice Sella, portavoce del gruppo. La protesta è stata accompagnata anche da volantinaggio per informare il pubblico presente sull’importanza di garantire un lavoro dignitoso ai giovani che lavorano nel mondo dello spettacolo.

In conclusione, la protesta dei giovani ex maschere davanti alla Scala di Milano rappresenta un grido di denuncia contro la precarietà del lavoro nel settore culturale. La richiesta di un lavoro dignitoso e stabile per i giovani è sostenuta da testimonianze dirette e dalla proposta della Cgil di assicurare contratti a termine della stessa durata del ciclo di studi. La manifestazione mirata all’anteprima giovani del Don Carlo ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e far sentire la voce dei giovani lavoratori che lottano per una maggiore stabilità lavorativa.