Rallentamento degli investimenti in costruzioni: analisi del 2024 e previsioni per il 2025

Il settore delle costruzioni in Italia affronta un calo del 5,3% nel 2024, con difficoltà nell’edilizia privata non compensate dall’aumento delle opere pubbliche. Previsioni negative per il 2025.
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Il settore delle costruzioni sta attraversando una fase di transizione significativa. Nel 2024, gli investimenti hanno subito la prima battuta d’arresto, con un calo evidente delle attività di edilizia privata, che non sono state compensati dall’incremento delle opere pubbliche. Il contesto attuale è descritto nel report dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni 2025, realizzato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili . Le statistiche evidenziano un decremento del 5,3% nel 2024 rispetto all’anno precedente, segnalando una situazione di preoccupazione per il futuro immediato del settore.

La situazione attuale del settore delle costruzioni

Il 2024 ha rappresentato un cambiamento nel panorama delle costruzioni in Italia, marcato da un’inversione di tendenza rispetto agli anni immediatamente successivi alla pandemia. Nonostante un incremento del 21% delle opere pubbliche, il settore privato mostra segni di affanno, così come attestato dai dati raccolti. La presidenza di Federica Brancaccio ha sottolineato che “il ciclo espansivo post pandemia è giunto al termine”, riflettendo un clima di incertezza che sta attraversando gli operatori del settore.

Le difficoltà che investono l’edilizia privata si manifestano in vari ambiti, tra cui il rincaro dei materiali, la carenza di manodopera specializzata e fattori economici esterni, come l’aumento dei tassi di interesse. Tali elementi contribuiscono a un panorama in cui gli investimenti privati sono stati messi in stallo, costringendo le imprese a rivedere le proprie strategie e ad adattarsi a una nuova realtà economica.

L’andamento positivo delle opere pubbliche, sebbene incoraggiante, non sembra sufficiente a colmare il divario creato dal calo dell’edilizia privata. In questo scenario, la sfida per il settore è quella di trovare un equilibrio tra gli investimenti pubblici e privati, per garantire una ripresa sana e duratura.

Previsioni per il 2025: ulteriori flessioni in vista

Le proiezioni per il 2025 non sono rassicuranti, evidenziando una flessione attesa del 7%, nonostante un incremento previsto del 16% delle opere pubbliche grazie agli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Questo contesto porta a riflessioni su come gli investimenti pubblici, pur rappresentando una spinta, potrebbero non riuscire a compensare del tutto il calo dell’attività nell’edilizia privata.

Il Pnrr potrebbe apportare risorse significative per il settore pubblico, ma la difficoltà di attuazione dei progetti e la burocrazia possono inibire i benefici immediati sul settore privato. L’Ance mette in evidenza la necessità di interventi rapidi e incisivi per stimolare la domanda privata e garantire un futuro sostenibile per l’intera industria delle costruzioni.

Questa previsione di rallentamento invita a una riflessione su come i diversi stakeholders del settore, comprese le istituzioni, possano collaborare per realizzare un ambiente più favorevole per gli investimenti. Politiche specifiche e incentivi mirati potrebbero rappresentare soluzioni valide per rivitalizzare il settore, favorendo non solo la crescita delle opere pubbliche ma anche rinforzando l’edilizia privata.

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