Renzi e Meloni: tasse in aumento e mancanza di soluzioni, una stampella da evitare

Meloni al governo: aumento delle tasse e mancanza di soluzioni

Secondo Matteo Renzi, ospite di In mezz’ora, Giorgia Meloni, vista come possibile premier, ha approvato una legge di Bilancio che comporta un aumento delle tasse. Renzi critica la presidente del Consiglio, definendola empatica ma incline al vittimismo. Afferma che il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi era contrario alle tasse, seguendo il principio di Reagan, mentre con Meloni si registra un aumento delle imposte.

Renzi esclude un suo possibile contributo al governo Meloni, affermando che lui vuole aiutare il Paese, non chi aumenta le tasse. Sottolinea che gli elettori hanno votato per l’opposizione e che il governo Meloni non sta rispondendo alle esigenze degli italiani, non risolvendo alcun problema.

Renzi non vede però rischi di divisioni nella maggioranza di governo, affermando che la tenuta è solida e che non si ripeterà la frammentazione del Partito Democratico. Tuttavia, avverte che la situazione economica delle famiglie e dei conti pubblici è molto precaria.

Crisi in Israele: l’escalation imminente

Riguardo alla crisi internazionale tra Israele e Hamas, Renzi si mostra preoccupato e poco ottimista. Afferma che siamo sull’orlo di un’escalation, forse già iniziata, e che Hamas ha scelto il momento opportuno per far saltare un accordo che stava per essere raggiunto con la mediazione degli Stati Uniti, coinvolgendo anche i Paesi arabi moderati. Renzi sottolinea che questi accordi prevedevano ingenti finanziamenti per i palestinesi.

Tuttavia, Renzi critica l’assenza di una voce forte da parte dell’Unione Europea in questa situazione. Afferma che l’UE non si è pronunciata a causa della mancanza di leadership. Renzi sostiene che l’UE dovrebbe essere chiara nel riconoscere Hamas come un’organizzazione terroristica che ha compiuto azioni simili a quelle dell’ISIS contro Israele. Allo stesso tempo, riconosce il diritto dei palestinesi a uno Stato, ma sottolinea che sono prigionieri non solo delle bombe israeliane, ma anche di Hamas.