“Riesame trapper Shiva: dettagli sulla sparatoria e la permanenza in carcere”

Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto la richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare per il trapper Andrea Arrigoni, noto come Shiva. L’artista è stato arrestato il 26 ottobre scorso con l’accusa di tentato omicidio per la sparatoria avvenuta lo scorso luglio davanti al suo studio di registrazione a Settimo Milanese.

Secondo le indagini condotte dalla squadra Mobile e coordinate dal pm Daniela Bartolucci, Shiva avrebbe sparato più volte alle gambe di due membri del gruppo Seven Zoo, affiliato all’artista Rondo Da Sosa. Tuttavia, la difesa dell’artista, rappresentata dagli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, sostiene che Shiva “non ha sparato per uccidere”, ma è stato invece vittima di un’aggressione da parte di due individui pericolosi, Alessandro Maria Rossi e Walter Pugliesi, entrambi lottatori di arti marziali miste (mma). Secondo la difesa, i due rivali avrebbero attaccato Shiva per primi, causandogli una frattura alla mandibola. Gli avvocati chiedono la scarcerazione o, in alternativa, l’affidamento ai domiciliari, sostenendo che al massimo si possano contestare all’artista delle lesioni. Inoltre, ritengono che l’episodio debba essere considerato come un “eccesso colposo in legittima difesa”. L’avvocato Barelli ha commentato il rigetto della richiesta di revoca della custodia cautelare, affermando di non condividere la decisione e di aspettare le motivazioni del Tribunale del Riesame. Ha inoltre sottolineato che, secondo lui, la permanenza in carcere di Shiva è del tutto immotivata ed esagerata, poiché esiste una differenza tra il processo e la custodia cautelare preventiva.