Rischi del commercio globale: il monito dell’Organizzazione mondiale del Commercio

La direttrice della WTO, Ngozi Okonjo-Iweala, avverte che la frammentazione del commercio globale potrebbe ridurre il PIL mondiale del 6,4%, sottolineando l’importanza di un multilateralismo per una ri-globalizzazione efficace.
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Una recente dichiarazione della direttrice dell’Organizzazione mondiale del Commercio , Ngozi Okonjo-Iweala, lancia un allerta sulle potenziali perdite che il commercio globale potrebbe affrontare in caso di fratture geopolitiche. Durante il World Economic Forum tenutosi a Davos, Okonjo-Iweala ha evidenziato che la divisione del commercio in blocchi geopolitici potrebbe causare una riduzione del 6,4% del PIL globale. Questo calo corrisponderebbe, sorprendentemente, alla perdita del valore economico congiunto di due potenze asiatiche come Giappone e Corea del Sud.

Rischi associati alla frammentazione del commercio

Durante il suo intervento a Davos, Okonjo-Iweala ha messo in evidenza come la frammentazione del commercio in blocchi geopolitici possa destabilizzare l’equilibrio economico mondiale. La previsione di un calo del 6,4% del PIL globale è allarmante, poiché implica che interruzioni nei flussi commerciali potrebbero avere ripercussioni non solo sugli scambi internazionali ma anche sulla crescita economica di molte nazioni. Questa situazione potrebbe portare a un ambiente in cui le economie diventano sempre più isolate, ostacolando il commercio libero e aperto.

Una tale divisione porterebbe a una diminuzione della competitività globale e, in ultima analisi, a un aumento dei prezzi per i consumatori, che si troverebbero di fronte a meno opzioni di acquisto e a una qualità dei prodotti inferiore. Mercati interconnessi da anni potrebbero trovarsi a dover affrontare nuove complessità, quali barriere tariffarie più elevate e un’inefficienza nei trasporti.

L’importanza del multilateralismo nel commercio

Okonjo-Iweala ha sottolineato l’importanza di mantenere regole di multilateralismo che, fino a questo momento, hanno permesso al commercio di prosperare, anche in contesti sfidanti. Secondo la direttrice della WTO, sarebbe cruciale continuare a promuovere accordi commerciali multilaterali, che hanno dimostrato di fornire stabilità e resilienza. Le attuali sfide globali, tra cui pandemie, conflitti e cambiamenti climatici, rendono questo obiettivo essenziale per il futuro dell’economia mondiale.

Il multilateralismo non significa solo la promozione di accordi commerciali, ma anche la creazione di una rete di cooperazione tra i Paesi. Questa cooperazione può portare a soluzioni collettive per affrontare questioni che travalicano le frontiere nazionali, tra cui i diritti dei lavoratori, la salute pubblica e la sostenibilità ambientale. Okonjo-Iweala ha affermato che “il mondo non dovrebbe perderdi in alleanze ristrettive, ma cercare di incentivare un processo di ri-globalizzazione.”

Verso una nuova era di globalizzazione

Il concetto di ri-globalizzazione citato da Okonjo-Iweala implica una ristrutturazione dell’attuale modello commerciale per affrontare l’eccessiva dipendenza di alcune industrie da una ristretta gamma di Paesi fornitori. Il rinnovato processo di globalizzazione avrebbe come obiettivo fondamentale quello di diversificare le fonti di approvvigionamento, riducendo il rischio legato a eventuali interruzioni nel commercio internazionale.

Questa ri-globalizzazione, per essere efficace, richiede una pianificazione strategica e un impegno a lungo termine da parte dei governi e delle aziende di tutto il mondo. Sarà fondamentale l’adozione di politiche che incoraggino investimenti in infrastrutture e innovazione, permettendo così alle economie di adattarsi ai cambiamenti futuri. A tal riguardo, Okonjo-Iweala ha invitato i leader mondiali a unirsi per garantire che la nascita di un nuovo ordine commerciale mondiale sia “equa e vantaggiosa per tutti i Paesi, senza lasciare indietro quelli più vulnerabili.”

La visione di un futuro commerciale più resiliente e diversificato è un passo essenziale per evitare di affrontare delle crisi simili a quelle già vissute in passato. Sfruttare le opportunità di collaborazione potrebbe significare garantire un’economia globale più sana e sostenibile.

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