Rischio sicurezza nazionale: due nuove espulsioni

A handout photo grab from a police video made available by the Italian Police shows a meeting between women of Isis in Milan, Italy, 17 November 2021. Milan police on 17 November arrested a 19-year-old Italian woman on charges of criminal association for terrorism. The woman, who has Kosovar roots, has been taken to prison. ANSA/ITALIAN POLICE HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Il Ministero dell’Interno ha annunciato l’espulsione di un cittadino tunisino e di un cittadino kosovaro, entrambi ritenuti “fortemente radicalizzati” e pericolosi per la sicurezza nazionale. Questi provvedimenti portano a 56 il numero totale di espulsioni adottate nel 2023 nei confronti di cittadini stranieri considerati una minaccia per la sicurezza del paese.

Il caso del cittadino tunisino

Si tratta di un 42enne, cittadino tunisino, irregolare sul territorio nazionale, che è stato individuato dalle autorità durante un periodo di detenzione nel carcere di Piacenza. All’interno della sua cella è stata trovata una foto in cui compariva un uomo armato di mitra con la bandiera dell’ISIS alle spalle. L’uomo aveva anche assunto un ruolo di leadership tra gli altri detenuti. Dopo essere stato rilasciato nel 2020, sono stati emessi diversi provvedimenti di espulsione nei suoi confronti, ma nessuno di essi era stato eseguito. Il cittadino tunisino è stato rintracciato il 26 settembre scorso e successivamente rimpatriato in Tunisia.

Il caso del cittadino kosovaro

Il secondo caso riguarda un cittadino kosovaro, la cui figura è emersa da un’indagine condotta dalla Digos di Venezia nel 2016 su un gruppo di individui radicalizzati. Nel 2017, tre cittadini kosovari sono stati arrestati con l’accusa di partecipazione a un’associazione con finalità di terrorismo internazionale, legata all’ISIS. L’uomo espulso era stato perquisito in quanto risultava in contatto con i soggetti arrestati. Il 14 ottobre 2023 è stato arrestato per violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale e successivamente rimpatriato.

Questi provvedimenti di espulsione dimostrano l’impegno delle autorità italiane nella lotta al terrorismo e nella tutela della sicurezza nazionale.