L’innovazione nel mondo dello sport sta prendendo piede, spesso con cambiamenti sorprendenti che cercano di attrarre il pubblico e migliorare le performance. La World Athletics, federazione internazionale dell’atletica leggera, ha deciso di dare una svolta al salto in lungo, una disciplina storica e olimpica dal 1896. In un evento che si terrà a Düsseldorf, verrà testata una nuova formula: un’area di decollo che sostituirà la tradizionale tavola di stacco. Questo cambiamento, mentre è visto come un tentativo di rendere le gare più dinamiche e avvincenti, ha già sollevato polemiche tra i principali atleti del settore.
Il test di Düsseldorf e le prime reazioni
La World Athletics ha programmato di provare la nuova area di decollo durante l’Indoor Meeting di Düsseldorf, dove la tedesca Malaika Mihambo, oro olimpico a Tokyo e argento a Parigi, sarà presente come guest star. Questo evento rappresenterà un passo significativo verso l’adozione della nuova formula. L’idea è quella di sostituire la tavola di stacco attuale, larga circa 20 centimetri, con una zona di decollo di 40 centimetri, permettendo ai saltatori di avere maggiore libertà di approccio senza compromettere l’attività di gara.
Tuttavia, la proposta ha sollevato un vespaio di critiche. Miltiadis Tentoglou, campione olimpico, ha espresso il suo disappunto, definendo l’idea “una stronz…” e minacciando di abbandonare il salto in lungo per concentrarsi sul salto triplo. Tentoglou ha evidenziato che il vero valore nel salto in lungo risiede nella difficoltà della corsa e nell’atterraggio preciso sulla tavola, considerato un’abilità chiave per il successo. La preoccupazione principale è che modificare le regole possa snaturare la disciplina stessa.
La proposta di World Athletics e i motivi dietro il cambiamento
Come spiegato dall’amministratore delegato di World Athletics, Jon Ridgeon, la proposta nasce dalla necessità di ridurre il numero di salti nulli che affliggono le competizioni. Durante i Campionati del Mondo di Budapest 2023, un terzo dei salti sono stati considerati nulli. Questo ha portato la federazione a cercare soluzioni alternative per rendere le gare più interessanti e con meno interruzioni. La nuova misura intende premiare l’atleta che riesce a staccarsi più lontano all’interno della nuova area di decollo.
Ridgeon ha sottolineato l’importanza di misurare non dalla fine dell’asse di battuta, ma dall’effettivo punto di stacco più avanzato, aggiungendo un ulteriore strato di competitività. La proposta è stata sviluppata in risposta ai cambiamenti delle normative nel mondo dello sport, cercando di attrarre un pubblico sempre più esigente e appassionato.
Critiche e aspre polemiche nel mondo del salto in lungo
Nonostante le buone intenzioni della World Athletics, il mondo del salto in lungo si sta opponendo veementemente. L’ex campione olimpico Carl Lewis ha criticato aspramente tale innovazione, paragonando la situazione a un’ipotetica proposta di aumentare il canestro nel basket per facilitare i tiri liberi. La sua affermazione è un chiaro indicativo della delusione e della frustrazione che si stanno diffondendo tra gli atleti, i quali temono che questa modifica possa cambiare radicalmente l’essenza della disciplina.
La tensione tra la federazione e i saltatori sta crescendo, con molti atleti che temono di perdere ciò che rende unico il salto in lungo. L’introduzione di un sistema di misurazione elettronico all’interno della nuova area di decollo potrebbe infatti alterare il modo in cui gli atleti si approcciano alla gara.
La questione solleva interrogativi legittimi sul futuro dell’atletica leggera e sul modo in cui le tradizioni possono essere rispettate mentre si cerca di abbracciare il progresso. La World Athletics ha avviato un dibattito fondamentale, il cui esito potrà determinare il cammino della disciplina per molti anni a venire.