Rose Villain: la donna che sfida le convenzioni al Festival di Sanremo 2025

Rose Villain torna al Festival di Sanremo 2025 con il brano ‘Fuorilegge’, riflettendo sulla sua crescita artistica e personale, e sull’importanza della musica come strumento di espressione e rivoluzione.
Rose Villain: la donna che sfida le convenzioni al Festival di Sanremo 2025 - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Un anno di successi ha rafforzato la sua determinazione. Rose Villain torna al Festival di Sanremo 2025 con il brano ‘Fuorilegge’, parte della scuderia di Warner Music Italy. Durante un’intervista, l’artista ha raccontato il suo percorso dall’incredibile successo di ‘Click Boom‘ fino alla crescita personale e artistica che ha vissuto nei concerti dal vivo. La sua musica ha superato le generazioni, conquistando il favore sia dei giovani che degli adulti. Questo rappresenta una nuova fase della sua carriera, nella quale intende abbracciare l’esperienza con maggiore serenità rispetto al passato.

La nuova consapevolezza di Rose

Rose Villain descrive la sua presenza a Sanremo come una scelta che va oltre il semplice desiderio di ottenere notorietà. “La scorsa edizione ha cambiato la mia vita”, afferma. Alle soglie di questa nuova avventura, ha riflettuto su come la musica possa unire grandezze e generazioni diverse. “Quest’anno voglio godermi ogni attimo”, dice, comunicando un’evidente evoluzione nel suo approccio. Il brano ‘Fuorilegge‘ affronta temi di desiderio e di aspirazione, esprimendo sentimenti profondi che vanno a toccare corde estremamente personali e universali al tempo stesso.

Questa nuova canzone, scritta prima di ‘Click Boom‘, è stata scelta dal cuore. Rose non si è lasciata influenzare da strategie di marketing; più importante per lei era la passione per il suo lavoro. Nella sua visione, la musica ha un valore intrinseco che va oltre le vendite; è un linguaggio per comunicare emozioni ed esperienze da condividere col pubblico.

L’importanza dell’espressione autentica

Durante l’anno passato, Rose Villain ha trovato insegnamenti significativi attraverso le interazioni nei concerti dal vivo. “Ho imparato a lasciarmi andare”, racconta, sottolineando l’importanza di dare voce a ciò che si prova. “Esprimere la propria opinione è essenziale, perché ognuno di noi porta dentro di sé molteplici sfaccettature”. L’artista riconosce l’importanza di affrontare tematiche sociali con franchezza, rifiutando di essere silenziata.

Il tema del femminismo e della libertà di scelta occupa un posto centrale nel discorso di Rose. “Sono una donna libera e voglio che questa libertà non diminuisca il valore della mia arte”, afferma. La sua opinione su argomenti delicati come la sessualizzazione è chiara: “C’è una certa ignoranza che circonda questi temi e desidero portare attenzione e consapevolezza”.

La musica come strumento di rivoluzione

In riferimento alla crescente presenza del rap nel Festival di Sanremo, Rose esprime entusiasmo. “Il rap è la musica del futuro; è sempre stata rivoluzionaria”, sostiene. Per lei, la capacità di attirare discussione e dibattito rappresenta il cuore pulsante della musica contemporanea. A questo proposito, Rose chiarisce la sua posizione su Tony Effe e le critiche ad alcune liriche. Non si è mai sentita attaccata e ammira sia il lavoro dei propri colleghi sia la loro creatività.

La questione dell’uso dell’autotune emerge come un argomento di confronto. Rose lo considera non un nemico, ma uno strumento all’interno della palette musicale moderna, quando utilizzato in modo appropriato. “È il suono del futuro”, dice, aggiungendo che ciò che conta è il talento nell’interpretazione.

Duetto con Chiello e riconoscimenti tra le nuove leve

Per quanto riguarda la serata dei duetti, Rose Villain avrà al suo fianco Chiello, un giovane talento che, secondo lei, merita di essere maggiormente riconosciuto dal grande pubblico. La canzone che presenteranno, ‘Fiori rosa, fiori di pesco‘, è descritta come un vero e proprio dialogo musicale tra i due artisti.

Rose conclude l’intervista parlando con affetto degli altri partecipanti al festival. Oltre a nomi noti come Gaia e Guè, esprime la sua ammirazione per nuove scoperte musicali che stanno emergendo nel panorama nazionale. “La musica cantautorale merita di essere messa su un piedistallo”, afferma, contribuendo così a un’importante conversazione sul valore della musica italiana contemporanea.

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