Saint-Tropez oltre il mare: cosa vedere nel centro storico e nei luoghi meno mondani della Costa Azzurra

Fonte Facebook ( The Good Life France )

Nel cuore della Provenza, Saint-Tropez mostra il suo volto più autentico tra La Ponche, botteghe e piccoli musei. Niente yacht, solo storia e pietra viva

SAINT-TROPEZ – Chi arriva cercando solo spiagge e yacht, rischia di perdersi tutto il resto. Saint-Tropez, fuori stagione o lontano dagli obiettivi delle fotocamere, ha una parte interna che parla a voce bassa. Strade strette, muretti di pietra, panni stesi e voci basse nei cortili. Il punto di partenza ĆØ La Ponche, quartiere di pescatori diventato anima del centro storico. Qui non c’è rumore da copertina. C’è l’odore di pesce secco e il suono della ghiaia sotto i passi.

Dove tutto ĆØ cominciato: dal mercato alla chiesa

La Place des Lices, prima dei ristoranti, era solo piazza. Luogo di scambio, di carichi portati a mano. Oggi il mercato ĆØ ancora vivo, soprattutto il martedƬ e sabato mattina. Si trovano spezie, formaggi, fiori, gente che contratta e locali che si conoscono tutti. A pochi metri, si alza il campanile ocra della chiesa di Saint-Tropez, visibile da ogni foto. Dentro, in penombra, c’è la statua del patrono, riferimento marinaro e religioso.

Nel quartiere, botteghe artigiane vendono ceramiche grezze, profumi ispirati alla macchia, tessuti ruvidi, senza etichette patinate. Le insegne sono piccole, quasi nascoste. Le porte aperte si affacciano su stanze strette, polverose, dove si lavora a mano. ƈ la parte che resta quando la moda passa.

Una casa con 35.000 farfalle, silenzio e aria ferma

In una via stretta, senza insegne, c’è la Maison des Papillons. Dentro, 35.000 farfalle conservate in teche, raccolte in decenni. Non c’è pubblicitĆ . Chi entra, lo fa per caso o per consiglio. I vetri riflettono la luce, il silenzio ĆØ denso. ƈ una delle collezioni più vaste d’Europa. Un museo piccolo, dentro una casa vera, dove si sente ancora odore di cera e colla.

Poco lontano, le spiagge ci sono, ma restano sullo sfondo. Pampelonne, Tahiti, Canoubiers: nomi noti, spesso vuoti. Chi conosce davvero Saint-Tropez ci va la mattina presto o dopo il tramonto. Quando i bar chiudono e resta solo il rumore dell’acqua.

Saint-Tropez, quella vera, non si fotografa. Si cammina. E si ascolta.

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