Il settimanale
statunitense ‘Time’ ha inserito il
Castello di Santa Severa, spazio della Regione
Lazio e gestito da LAZIOcrea,
nello speciale ‘World’s Greatest Places’,
dedicato alle 100 esperienze al mondo da vivere nel 2019.
Il Castello è stato
selezionato per la sua bellezza e unicità e per il suo essere accessibile a
tutti grazie alla presenza di un complesso museale e di un ostello dai prezzi
contenuti in grado di ospitare fino a 42 persone. Nello speciale, il magazine
stila un elenco di 100 luoghi al mondo, classificati in diverse categorie –
musei, parchi, ristoranti e hotel – e selezionati da giornalisti,
corrispondenti ed esperti del settore. Nella selezione è stata valutata la
qualità, l’originalità, il grado di innovazione, la sostenibilità.
Non solo il Time ma
anche l’inglese The Guardian, il
quotidiano spagnolo di Madrid El Mundo
e la guida più famosa la mondo Lonely
Planet hanno pubblicato articoli sul castello e le sue bellezze.
Un Castello tornato alla
vita nel 2017 e con l’apertura di un ostello al suo interno, inaugurato il
24 aprile 2018 e dell’Innovation lab
si è concluso il progetto della Regione
Lazio, volto a consolidare il ruolo di questo antico (XI secolo d.C.) e
spettacolare sito quale polo culturale e turistico di riferimento per abitanti
della zona e visitatori di tutte le età.
Nuovi allestimenti museali, ideati dallo studio
dell’architetto Carlo Lococo e diretti da Flavio Enei, realtà virtuale e realtà aumentata realizzata
da LAZIOcrea, arrivo della fibra che
ha permesso di dotare di wifi l’intero complesso, hanno fatto si che il castello sia stato meta
dall’apertura a oggi di oltre 255 mila
visitatori. A seguito dell’emergenza
Covid attualmente i musei del Castello sono chiusi al pubblico mentre il
borgo medievale con le botteghe
artigiane di ceramica e monili e
quella delle Eccellenze di Etruria,
con i prodotti del territorio, è
visitabile da martedì a venerdì, dalle 9.00 alle 16.00 mentre sabato e domenica,
dalle 10.00 alle 17.00.
La
storia
Il
Castello di Santa Severa, è uno dei luoghi più suggestivi del territorio
laziale, situato lungo la costa Tirrenica a Nord di Roma, è un patrimonio di
inestimabile valore sia storico che culturale. Il Castello deve il suo attuale
nome alla giovane martire cristiana Severa, che la tradizione ricorda uccisa il
5 giugno del 298 d.C. in questo luogo insieme ai suoi fratelli, Calendino e
Marco, sotto l’impero di Diocleziano. A lei era dedicata la Chiesa
Paleocristiana, databile nella seconda metà del V secolo o nei primi decenni
del VI secolo, rinvenuta in epoca moderna ed attualmente visibile, in parte,
nella Piazza della Rocca. Un’area, questa, che affonda le sue origini in tempi
antichissimi i primi ritrovamenti si hanno già dall’età del Bronzo quando le popolazioni
si stabilirono grazie alla presenza di numerosi corsi e sorgenti d’acqua dolce.
Nel VII sec. A. C. fu costruito Pyrgi tra i più importanti scali marittimi di
tutta l’Etruria distante solo 13Km dalla potente Caere, poi Cerveteri, di cui
fu il porto principale. L’abitato etrusco divenne poi sede, prima metà del III
secolo, di una colonia romana (Castrum) i cui resti sono presenti nelle mura di
fortificazione. Il lato rivolto verso il mare, invece, è visibile soltanto
nelle cantine della sala della “legnaia”. L’area subisce ancora una metamorfosi
in età imperiale che da ‘accampamento’ militare si trasforma in residenza di
ricche famiglie romane proprietarie di lussuose ville sul mare. Sui resti delle
costruzioni di epoca romana e tardo antica si estende un vasto cimitero,
insediatosi a partire almeno dal IX secolo ed utilizzato presumibilmente fino
al XIII-XIV secolo. La struttura del Castello vero e proprio, però, si ha solo
nel XIV secolo, Il complesso, a pianta rettangolare con torri angolari, era circondato
da un fossato e collegato da un ponte di legno alla imponente fortificazione
cilindrica, il “Maschio”, anticamente chiamata “La Torre del Castello”, che fu
fatta costruire a metà del IX secolo da papa Leone X e che, a seguito di
ulteriori rifacimenti, è giunta a noi nella sua struttura del XVI-XVII secolo.
La prima documentazione scritta del castello risale al 1068, anno in cui il
Castello e la Chiesa furono donati dal conte di origine normanna, Gerardo di
Galeria, all’Abbazia di Farfa che nel 1130, sotto papa Anacleto II, la donò a
sua volta ai confratelli di S. Paolo.
Nel
1482 Papa Sisto IV lo donò all’ Ordine del Santo Spirito che ne fu proprietario
per cinquecento anni, fino al 1980. Proprio in questo periodo, sotto l’egida di
Santo Spirito, prende vita il Borgo (tra il XV e il XVI sec.) in cui è visibile
in ogni parte lo stemma tipico dell’Ordine: la croce patriarcale.
Dopo
un lungo periodo di decadenza, il Castello fu utilizzato anche dai tedeschi
come base strategica nel corso del secondo conflitto mondiale. Una breve
panoramica su un lungo percorso storico che copre oltre 2000 anni di storia e
che ci porta ad un’età più recente in cui il Castello divenne proprietà dell’
Azienda Sanitaria Locale, in seguito al passaggio dei beni degli ordini
ospedalieri a queste ultime, e attualmente della Regione Lazio, che dal 2014 ne
ha voluto la riapertura estiva (aprile-ottobre) ai visitatori, per permettere
alla collettività di fruire di questo straordinario patrimonio sospeso tra
leggenda e realtà.
Recentemente sono stati ritrovati presso la Santa
Sede, all’Archivio Segreto Vaticano, nel Fondo Borghese, serie I 723, Identificativo
dei Documenti: da 193r a 196v le prove definitive, documentali, relative
all’accoglienza ricevuta nella Fortezza di Santa Severa dal primo Ambasciatore ufficiale Giapponese
(Hasekura Rokuemon Tsunenaga 支倉六右衛門常長 1571-1622) prima di incontrare il
25 ottobre 1615 il Santo Padre, Paolo V, al Quirinale.
L’Ostello
La struttura ricettiva è stata realizzata al primo piano nell’edificio che delimita la corte interna ove si affaccia la Rocca, mentre al piano terra sono situati la Sala della Legnaia e la reception. La struttura può accogliere, a prezzi contenuti, fino a 40 ospiti in 14 camere, alcune delle quali dotate di terrazzi vista mare. Si tratta di una soluzione ideale per giovani turisti e famiglie che intendono coniugare una vacanza culturale con la possibilità di vivere il mare e praticare sport acquatici come il surf (dagli amanti dell’onda la spiaggia di Santa Severa è considerata uno dei paradisi italiani).
Ma in effetti l’Ostello rappresenta un’opportunità per tutti quelli che si vogliano regalare un weekend romantico (al Castello è stata girata la scena chiave del film cult di Moccia “Tre metri sopra il cielo”) e rilassante a un rapporto qualità/prezzo davvero ottimo.