Scoperto un accampamento neolitico in Oman: antiche tracce di vita emergono da Hayy Al-Sarh

scoperta di un accampamento neolitico in oman risalente a 3600-3400 a.c. grazie a scavi dell’università di pisa e iniziativa internazionale ‘prehistoman’
Scoperto un accampamento neolitico in Oman: antiche tracce di vita emergono da Hayy Al-Sarh Scoperto un accampamento neolitico in Oman: antiche tracce di vita emergono da Hayy Al-Sarh
scoperta di un accampamento neolitico a hayy al-sarh in oman: antiche tracce di vita rivelano la storia del passato umano

Un’importante scoperta archeologica è stata effettuata in Oman, precisamente ad Hayy Al-Sarh, grazie a una campagna di scavi promossa dall’Università di Pisa. Avviato nel 2024, questo progetto ha portato alla luce i resti di un accampamento neolitico risalente tra il 3600 e il 3400 a.C., nell’ambito dell’iniziativa internazionale ‘PrehistOman’. Sotto la direzione di Niccolò Mazzucco, in collaborazione con Khaled Douglas e Nasser Al-Jahwari della Sultan Qaboos University, il lavoro ha ricevuto l’autorizzazione dal Ministero del Patrimonio e del Turismo dell’Oman, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano.

Un’occasione unica per la ricerca archeologica

La missione si propone di studiare l’occupazione preistorica nelle aree interne dell’Oman, territori che rimangono in gran parte inesplorati. Fino a oggi, la maggior parte delle evidenze relative ai gruppi di cacciatori-raccoglitori e pescatori è stata rinvenuta lungo la costa, in particolare nell’area di Muscat e dello Ja’lān. Tuttavia, i recenti scavi ad Hayy Al-Sarh hanno rivelato un’area di circa 60 mq, dove è stato identificato uno strato archeologico contenente i resti di un accampamento della fine del Neolitico .

Tra i ritrovamenti più significativi figura una struttura abitativa di forma pseudo-circolare, probabilmente costruita con un’intelaiatura in legno e ricoperta di frasche. Le buche di palo rinvenute suggeriscono una costruzione ben progettata, simile a quelle già scoperte nella zona di Ras Al Hamra. Inoltre, sono state scoperte diverse aree di combustione e strutture per il fuoco , insieme a una zona dedicata alla scheggiatura e alla produzione di strumenti litici , incluse punte di freccia con ritocco bifacciale.

Un ritrovamento raro e prezioso

Il professor Mazzucco ha evidenziato l’importanza di questo rinvenimento, sottolineando che la scoperta di una struttura archeologica in un contesto stratigrafico è un evento raro in Oman. Infatti, la maggior parte delle testimonianze preistoriche è documentata in superficie, con resti di strutture spesso poco conservate e manufatti dispersi. La buona conservazione del sito ha permesso di raccogliere un numero significativo di campioni per analisi bioarcheologiche e paleoambientali , oltre a consentire la datazione della struttura tramite la tecnica del radiocarbonio , confermando la sua età tra il 3600 e il 3400 a.C.

Le indagini preliminari, condotte attraverso analisi polliniche e geomorfologiche , suggeriscono che l’accampamento fosse situato vicino a una zona umida di carattere stagionale. Le materie prime rinvenute e le schegge di lavorazione , insieme agli ornamenti in conchiglia , indicano che il gruppo umano che abitava Hayy Al-Sarh si spostava su un ampio territorio, dalla costa fino alla catena montuosa dell’Al Hajar, raggiungendo distanze superiori ai 150 km dall’accampamento.

Prospettive future per la ricerca

Le ricerche non si fermano qui. Gli archeologi prevedono di completare lo scavo dell’accampamento e di cercare nuove strutture antropiche nel sito, che si presenta come un’area potenzialmente molto estesa e ricca di scoperte ancora da fare. Con l’auspicio di svelare ulteriori dettagli sulla vita dei nostri antenati, il progetto ‘PrehistOman’ si prepara a scrivere nuovi capitoli della storia preistorica dell’Oman, un paese che continua a rivelare i suoi segreti attraverso il lavoro instancabile degli archeologi .

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