Sei condannati per violenza di gruppo su due minorenni a Seminara, pene da 5 a 13 anni

condanne per sei imputati nel caso di violenza sessuale di gruppo a seminara, mentre altri sei sono stati assolti, segnando un passo importante nella lotta contro la violenza di genere.
"Condanna per violenza di gruppo a Seminara: sei imputati, pene da 5 a 13 anni per aggressione a due minorenni." "Condanna per violenza di gruppo a Seminara: sei imputati, pene da 5 a 13 anni per aggressione a due minorenni."
sei condannati a seminara per violenza di gruppo su due minorenni, pene da 5 a 13 anni nel 2025

La recente sentenza del gup del tribunale di Palmi ha segnato un’importante svolta nel caso di violenza sessuale di gruppo che ha coinvolto due minorenni a Seminara, in provincia di Reggio Calabria. Il 19 marzo 2025, sei imputati sono stati condannati a pene comprese tra i 5 e i 13 anni, mentre altri sei sono stati assolti. Questa decisione rappresenta un passo significativo nella lotta contro la violenza di genere.

La sentenza e le condanne

Il giudice Francesca Mirabelli ha adottato una linea ferma, infliggendo pene che rispecchiano la gravità del reato, escludendo però le aggravanti per coloro che hanno scelto il rito abbreviato. Le violenze, che si sono verificate dal gennaio 2022 fino a novembre 2023, hanno scosso profondamente la comunità locale, portando all’operazione “Masnada”, avviata il 15 novembre 2023. Questa operazione ha comportato numerosi arresti e ha rivelato la drammatica vicenda dello stupro di gruppo che ha coinvolto le due ragazze minorenni.

Il ruolo dell’avvocato di parte civile

Marina Pasqua, avvocato delle vittime, ha commentato la sentenza con un mix di rispetto e soddisfazione. “Accogliamo questa sentenza con il rispetto dovuto, consapevoli che rappresenta un passo importante verso la giustizia”, ha affermato. L’avvocato ha sottolineato che l’obiettivo del processo non è mai stato la vendetta, ma il riconoscimento della verità e la protezione della dignità delle vittime. Ha evidenziato l’importanza di affrontare il tema del consenso e le questioni di genere che continuano a persistere nella società.

Un messaggio di speranza

Pasqua ha anche espresso la sua vicinanza alla vittima, il cui coraggio è stato essenziale per far emergere la verità. “Ci auguriamo che questa sentenza possa rappresentare un segnale chiaro per il futuro, affinché nessuna altra ragazza debba subire ciò che la nostra assistita ha vissuto”, ha aggiunto. Questo caso ha acceso i riflettori su una problematica che, purtroppo, continua a verificarsi nel silenzio e nell’indifferenza, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale profondo.

In conclusione, la sentenza del tribunale di Palmi non solo rappresenta un momento di giustizia per le vittime, ma invita anche la società a riflettere sulle proprie responsabilità nel prevenire e combattere la violenza di genere.

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