Sergio Mattarella avverte: il ritorno delle sfere di influenza mina la democrazia globale

Il presidente Mattarella, all’Università di Marsiglia, avverte sul ritorno delle sfere di influenza e del neo-feudalesimo, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale per la stabilità globale.
Sergio Mattarella avverte: il ritorno delle sfere di influenza mina la democrazia globale - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Nell’ambito di un dibattito sempre più acceso sulle dinamiche geopolitiche del nostro tempo, il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha affrontato temi cruciali in un suo intervento all’Università di Marsiglia. La sua riflessione si è concentrata sull’emergere di una nuova articolazione multipolare dell’equilibrio mondiale, accompagnata dalla riscoperta di concetti storici che, per molti, rappresentano una fonte di preoccupazione all’interno dell’attuale contesto internazionale.

Il concetto di sfere di influenza e il neo-feudalesimo

Mattarella ha dichiarato che, nonostante il desiderio di un progresso verso un equilibrio globale multipolare, il concetto di “sfere di influenza” sta riaffiorando, portando con sé una serie di sfide già affrontate nel secolo scorso. Questo termine evoca un’idea di potere sul territorio e di controllo su diverse aree geopolitiche, forma di rivalità che ha alimentato conflitti e tensioni durante gran parte del XX secolo. Questo ritorno alla divisione del mondo in zone di influenza è percepito come un regresso minaccioso, in contraddizione con gli ideali di cooperazione e comprensione che la comunità internazionale ha faticosamente cercato di costruire.

Accanto a questa dinamica, il presidente ha parlato di “neo-feudatari”, una definizione che suscita interrogativi sul futuro della gestione dei beni comuni. Questi novelli corsari, manovrando le leve del potere nella dimensione pubblica, aspirano a controllare aree vitali come il cyberspazio e lo spazio extra-atmosferico. Tale ambizione, secondo Mattarella, rischia di erodere le conquiste democratiche, come se si trattasse di usurpazioni di sovranità che minacciano il principio stesso di governabilità democratica.

Riferimenti al Trattato sullo Spazio

Mattarella ha richiamato l’attenzione sul Trattato sullo Spazio Esterno del 1967, nella sua sezione 2, che stabilisce chiaramente le norme riguardo all’appropriazione di territori celesti. “Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati”. Questa affermazione non solo evidenzia l’importanza di mantenere il diritto internazionale come strumento di regolamentazione, ma si presenta anche come un monito contro qualsiasi tentativo di sfruttamento che possa alterare la pace e la cooperazione tra le nazioni. Il richiamo a tali questioni giuridiche si inserisce in un contesto di crescente competizione per risorse e potere, in cui il rispetto delle norme internazionali diventa cruciale per il mantenimento della stabilità mondiale.

Un appello alla responsabilità

Concludendo il suo intervento, il presidente Mattarella ha lanciato un appello alla responsabilità collettiva dei leader mondiali. È fondamentale, ha affermato, che i governi riconoscano il valore della cooperazione e del confronto costruttivo, piuttosto che ricorrere a strategie di dominazione. La possibilità di costruire un futuro migliore per le prossime generazioni dipende dalla capacità di affrontare insieme le sfide globali, in un contesto di dialogo e rispetto reciproco.

La lotta contro le sfere di influenza e il neo-feudalesimo non è solo un tema di attualità, ma rappresenta un cruciale punto di discussione per la democrazia e la governance globale, invitando tutti a una riflessione seria sulle dinamiche che plasmano il nostro presente.

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