Siria: avviata commissione per indagare sulle violenze, l’Iran nega ogni coinvolgimento

la comunità internazionale esprime preoccupazione per la violenza in siria, mentre il governo istituisce una commissione per indagare e l’iran nega il proprio coinvolgimento.
"Commissione d'inchiesta in Siria sulle violenze, Iran respinge accuse di coinvolgimento." "Commissione d'inchiesta in Siria sulle violenze, Iran respinge accuse di coinvolgimento."
commissione in Siria avvia indagini sulle violenze, mentre l'Iran respinge ogni accusa di coinvolgimento nel conflitto

Situazione in Siria: Preoccupazioni internazionali

La situazione in Siria continua a sollevare forti preoccupazioni a livello globale. Oggi, la presidenza siriana ha reso noto di aver istituito una commissione nazionale indipendente per indagare sulle violenze che hanno recentemente colpito il paese. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione non governativa con sede a Londra, gli scontri tra le forze di sicurezza e le milizie alawite leali a Bashar al-Assad hanno causato oltre 1.300 vittime, di cui circa 830 civili appartenenti alla comunità alawita.

La risoluzione presidenziale che ha dato vita a questa commissione evidenzia l’urgenza di chiarire le cause e le circostanze di tali eventi tragici. La commissione avrà il compito di individuare i responsabili degli attacchi contro le istituzioni pubbliche e i membri delle forze di sicurezza. È previsto che le agenzie governative collaborino attivamente con la commissione, la quale dovrà presentare un rapporto finale alla presidenza entro un mese.

In aggiunta, è stato creato un Comitato superiore per la pace civile, composto da tre membri, con l’intento di facilitare il dialogo con la popolazione della costa siriana, ascoltando le loro esigenze e preoccupazioni. La presidenza ha garantito il supporto necessario per tutelare la sicurezza e la stabilità della popolazione, lavorando anche per rafforzare l’unità nazionale in questo periodo critico.

Iran: “Accuse ridicole” sul nostro coinvolgimento

Nel frattempo, l’Iran ha categoricamente smentito le accuse di un suo coinvolgimento nelle violenze in Siria. Esmail Baghai, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha definito tali affermazioni come “totalmente ridicole”. Secondo Baghai, attribuire la responsabilità all’Iran e ai suoi alleati è un errore che non riflette la realtà. Il ministero ha inoltre sottolineato che “nulla giustifica” le violenze contro le minoranze in Siria, inclusi gli alauiti, di cui fa parte il deposto presidente Assad, un alleato storico di Teheran. “Attaccare comunità alauite, cristiane, druse e altre minoranze è inaccettabile e ha suscitato indignazione sia nella regione che a livello globale”, ha aggiunto Baghai.

Cina: “Fermare subito gli scontri armati”

La Cina ha espresso una forte preoccupazione per la situazione in Siria, chiedendo un’immediata cessazione delle ostilità. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha messo in evidenza il crescente numero di vittime causate dagli scontri armati nel paese arabo. Pechino ha esortato tutte le parti coinvolte a fermare le azioni ostili e a garantire la sicurezza dei civili. Mao ha anche sottolineato l’importanza di rispettare i principi di inclusività e di trovare, attraverso il dialogo, un piano di ricostruzione che rispecchi la volontà del popolo siriano.

In questo contesto complesso, la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi in Siria, auspicando una rapida risoluzione delle tensioni e il ripristino della pace.

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