Siria: dopo la vittoria contro Assad inizia la difficile fase di governance della coalizione ribelle

La coalizione ribelle in Siria, guidata da Hayat Tahrir al-Sham, affronta la sfida di costruire un governo inclusivo e rappresentativo dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Siria: dopo la vittoria contro Assad inizia la difficile fase di governance della coalizione ribelle - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

La situazione in Siria sta attraversando una svolta significativa dopo l’accelerata offensiva della coalizione di gruppi guidata da Hayat Tahrir al-Sham , che ha messo fine al regime di Bashar al-Assad. Ora, il compito più impegnativo per questa coalizione si concretizza nel costruire un quadro di governance capace di garantire pluralismo e inclusività in un contesto storico e sociale così complesso.

L’impegno per una Siria inclusiva

La coalizione ribelle si trova a fronteggiare una sfida epocale: convincere le diverse etnie e confessioni del Paese che la nuova amministrazione sarà realmente rappresentativa delle loro esigenze. I ribelli hanno avviato una campagna di comunicazione mirata, con l’intento di rassicurare le minoranze e affermare il loro impegno per una Siria che accolga tutti i cittadini. Hts, secondo quanto riportato dal Washington Post, non può limitarsi a consolidare il controllo su varie fazioni ribelli, ma deve anche dimostrare la volontà di collaborare politicamente con gruppi che hanno contribuito all’abbattimento del regime di Assad.

La vera prova per Hts sarà evidenziare che il proprio dominio non si tradurrà in un nuovo regime oppressivo. La fiducia nel governo che si sta formando a Idlib dovrà presto mostrare elementi di inclusività, dimostrando che vi è spazio per le diverse voci e particolarità che caratterizzano la società siriana. La popolazione economica e sociale degli alleati di Hts dovrà sentirsi parte integrante del nuovo progetto politico, con ampie garanzie di rappresentanza a livello decisionale.

Le necessità immediate per la governance

In questa fase post-conflitto, le priorità pratiche dominano l’agenda. La coalizione ribelle sta concentrando i propri sforzi su temi urgenti come la distribuzione del pane e la ricerca di carburante, elementi fondamentali per la vita quotidiana della popolazione e per la ripresa economica. Il piano politico di Hts mira a estendere il controllo da Idlib a Damasco, ma le condizioni attuali pongono interrogativi su come sarà applicato questo modello di amministrazione in un contesto più ampio e diversificato.

I leader della coalizione, tra cui figure chiave come Abu Mohammed al-Jawlani, devono affrontare le sfide legate alla logistica e all’organizzazione delle nuove istituzioni. La necessità di lanciare un governo funzionante e di collaborare con le infrastrutture già esistenti, pur cercando di evitare il riemergere di un sistema autoritario, rappresenta una gatta da pelare. Al-Jawlani, in particolare, dovrà decidere se voler mantenere un profilo alto o se acconsentire a un ruolo più defilato, contribuendo a plasmare il futuro della Siria.

Il clima di incertezza politica a Damasco

A Damasco, la situazione è fluida. Le nuove autorità non sono facilmente identificabili, e i cittadini si pongono interrogativi sulla legittimità del nuovo governo. È emerso che gli agenti della polizia presenti in città provengono da Idlib e operano sotto il governo di Hts. Mohammed Abdulrahman, ex ministro degli Interni di Idlib, ora ricopre una posizione chiave presso il ministero di Damasco, contribuendo a un processo di transizione che solleva dubbi e preoccupazioni tra i residenti.

Il nuovo governo si è espresso chiaramente: non ha intenzione di prendere il potere per sé, ma si propone di governare nella trasparenza e nella cooperazione. Il consigliere media Ahmed Badawi ha dichiarato che ci sarà un coordinamento con gli elementi del vecchio regime, sperando di smorzare le tensioni e di guadagnare la fiducia delle varie comunità siriane.

Sviluppi da Aleppo e le aspettative future

Aleppo, recentemente conquistata dalle forze di Hts, sta mostrando i primi segni di una possibile normalizzazione. Subito dopo la liberazione, i servizi essenziali sono ripresi, creando un’atmosfera di speranza fra gli abitanti. Tuttavia, gli analisti avvertono che è ancora troppo presto per considerare questo sviluppo come un segnale di democrazia o di partecipazione inclusiva.

I tecnici inviati da Hts per la riattivazione delle istituzioni siriane sono ora attivi nel riorganizzare i servizi a Damasco. Nonostante l’apparente stabilità, è chiaro che rimangono molti ostacoli da superare. Gli esperti richiedono una vigilanza attenta nei confronti delle decisioni politiche e amministrative prese da Hts, mentre gli eventi nel prossimo futuro plasmeranno inevitabilmente il destino della Siria.

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