La Siria si trova ora di fronte a una nuova era dopo la caduta del regime di Assad, grazie all’offensiva condotta dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham . Mentre il conflitto militare sembra volgersi verso la fine, la vera sfida per questa coalizione di gruppi ribelli è iniziare il difficile processo di governance in un paese lacerato dalla guerra. Le forze ribelli hanno l’arduo compito di costruire un sistema inclusivo che possa tutelare le numerose minoranze e facilitare la transizione verso una Siria stabile e prospera.
La narrazione della rinascita e l’impegno per il pluralismo
I ribelli hanno avviato una campagna comunicativa volta a rassicurare le minoranze presenti sul territorio siriano, promuovendo l’idea di una nazione che possa includere tutti i suoi cittadini. Hayat Tahrir al-Sham si trova ora a dover dimostrare che non intende sostituire il regime di Assad con una sua forma di potere autocratica. Secondo quanto riportato dal Washington Post, Hts dovrà consolidare il proprio controllo su un variegato insieme di forze ribelli e garantire una rappresentanza politica significativa alle diverse confessioni religiose e ai gruppi che hanno partecipato alla lotta contro Assad. L’obiettivo è scoraggiare le paure e le incertezze di chi teme ripercussioni nel nuovo assetto governativo.
Per raggiungere questo obiettivo, la leadership di Hts dovrà essere chiara sulle proprie intenzioni e strategie, mentre dovrà anche coinvolgere attivamente tutte le parti interessate nel processo decisionale. Ogni passo falso potrebbe generare tensioni e divisioni, mettendo a repentaglio la stabilità della nuova amministrazione. È fondamentale, dunque, che i ribelli riescano a dimostrare un vero impegno per una governance inclusiva, creando così un ambiente sicuro e giusto per tutti i siriani.
Le necessità immediate della popolazione
Oltre alla sfida della governance, ci sono questioni quotidiane che urgono. Attualmente, l’attenzione è rivolta all’approvvigionamento di beni fondamentali come cibo e carburante. La popolazione necessita di una gestione efficace e tempestiva dei rifornimenti di pane e risorse per i trasporti, essenziali per la vita quotidiana. Secondo quanto riportato, la strategia di Hts si concentra attualmente sull’espansione della propria influenza da Idlib a Damasco, ma è ancora incerta la forma finale di amministrazione che emergerà.
Il compito di garantire servizi essenziali come la distribuzione del cibo e la fornitura di carburante rappresenta la priorità nella fase iniziale di questo processo di transizione. I leader di Hts devono lavorare rapidamente per sviluppare un piano strategico che consenta di sostenere le necessità quotidiane dei siriani, tutto mentre tentano di gettare le basi per una futura governance formalizzata.
I segnali di cambiamento a Damasco e Aleppo
Dopo la conquista di Damasco, la presenza dei leader di Hts è stata evidente, con nuovi funzionari provenienti da Idlib che hanno iniziato a prendere posizione. Mohammed Abdulrahman, ex ministro degli Interni del “governo di salvezza” di Hts, è ora alla guida del ministero di Damasco, ma la sua nomina è accompagnata da una forte domanda: come si muoverà nel panorama politico? Gli agenti di polizia presenti sono anch’essi nuovi arrivati, creando un’atmosfera che riflette un cambiamento sostanziale nel potere e nella gestione amministrativa.
Anche la situazione a Aleppo rispecchia questa transizione. Dopo la rapida conquista della città da parte delle forze di Hts, si sono avvertiti segnali di normalizzazione dei servizi. Le risorse umane sono state redistribuite per rafforzare le istituzioni siriane, ma esperti avvertono che gli standard democratici, ancora lontani, richiederanno tempo e impegno. La figura di Mohammed al-Bashir, premier scelto da Jawlani, appare centrale in questa fase, vista la sua promozione di stabilità, mentre la comunità internazionale osserva con attenzione l’evolversi della situazione in Siria.
La strada da percorrere è lunga e costellata di sfide, ma il nuovo governo siriano sotto la guida di Hts cercherà di dimostrare di essere un’amministrazione “per tutti” e non solo per pochi. Le attese sono elevate e sarà necessario un lavoro concreto e di squadra per trasformare le aspirazioni in realtà.