Slitta di sei mesi a un anno la fine del regime tutelato verso il mercato libero del Decreto energia

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Nella bozza del decreto Energia che sarà discusso lunedì in Consiglio dei Ministri, è previsto un importante cambiamento: il rinvio del passaggio obbligatorio verso il mercato libero dell’energia. Questo passaggio, inizialmente previsto per il 10 gennaio 2022, richiederà da sei mesi a un anno per essere completato dagli operatori selezionati dei clienti attualmente in regime tutelato. Inoltre, sono previste campagne informative e l’introduzione di un nuovo servizio di fornitura di energia elettrica riservato ai clienti vulnerabili, con prezzi calmierati.

Fondi per regioni e province autonome con fonti di energia rinnovabile

Dal 2024 al 2032, saranno destinati 200 milioni di euro all’anno alle regioni e province autonome che ospitano impianti di energia rinnovabile. Questo fondo, chiamato “burden sharing” e previsto dal “decreto aree idonee”, sarà utilizzato per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale. Le risorse provengono dalle aste delle quote di emissione di anidride carbonica e da un contributo di 10 euro per chilowatt di potenza dell’impianto, pagato dai produttori di energia rinnovabile nei primi tre anni di esercizio.

Elettricity release per le imprese energivore

La bozza del decreto prevede anche un meccanismo chiamato “elettricity release” per le imprese energivore, che sono circa 3.800 in Italia. Questo meccanismo permette alle imprese di ottenere un anticipo dei costi per la costruzione di impianti elettrici da fonti rinnovabili (come fotovoltaico, eolico e idroelettrico) con una potenza di almeno un megavattore. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) fornirà l’energia per tre anni a un prezzo medio delle rinnovabili (ad esempio 80 €/MWh per il fotovoltaico), che poi potrà essere restituita sotto forma di energia in 20 anni.

Progetto per un polo eolico galleggiante

La bozza del decreto prevede anche investimenti infrastrutturali per la creazione di un polo eolico galleggiante nel mezzogiorno d’Italia. Saranno destinate due aree demaniali marittime alla cantieristica navale per la produzione di piattaforme galleggianti e impianti di produzione di energia eolica in mare. Per l’eolico in mare, sono previsti stanziamenti di 20 milioni di euro nel 2024, 110 milioni nel 2025 e 170 milioni nel 2026. Inoltre, sono previsti 60 milioni di euro per il Ministero dell’Ambiente (MASE) nel 2024 e altri 60 milioni nel 2025, per sostenere lo sviluppo e l’industrializzazione del processo di costruzione di un prototipo dimostrativo ed operativo per la produzione di energia per autoconsumo. Sono previste anche disposizioni per garantire un’efficiente integrazione delle risorse eoliche offshore nel sistema elettrico nazionale.

Immagine di copertina: Ansa