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Biennale Architettura di Venezia, alla scoperta del Padiglione Sudafrica

Biennale Architettura di Venezia, alla scoperta del Padiglione Sudafrica

Intitolato “The Structure of a People”, il padiglione Sudafrica è diviso in tre sezioni, il cui obiettivo comune è proporre soluzioni architettoniche a questioni attuali

A pochi giorni dalla chiusura di Africa’s Travel Indaba, la principale fiera del turismo del continente, il Sudafrica vola in Italia per un appuntamento speciale. Si tratta della Biennale Architettura di Venezia, dove il Paese è presente con un padiglione progettato intorno al tema “The Structure of a People”, pensato per spiegare come l’architettura abbia definito o influenzato le strutture sociali, ma anche per dimostrare come il ricco patrimonio culturale del Sudafrica possa contenere soluzioni a problemi globali, tra cui il cambiamento climatico e la disuguaglianza.

Questo l’obiettivo della Biennale di Venezia, in programma fino al 26 novembre 2023, che si impegna a proporre e mostrare soluzioni architettoniche a questioni sociali, umanistiche e tecnologiche contemporanee.

Curata dalla scrittrice e architetto Lesley Lokko, la diciottesima edizione della Biennale Architettura ha come tema “Il Laboratorio del Futuro” e vede protagonista il continente africano. Tra i Paesi presenti anche il Sudafrica, il cui padiglione è diviso in tre sezioni espositive.

La prima, The Past is the Laboratory of the Future, è dedicata alle società dell’Africa Meridionale pre-coloniale e in particolare al popolo Bokoni, originario della provincia del Mpumalanga (che in lingua Zulu significa “il luogo dove sorge il sole”), ed è curata da Emmanuel Nkambule, docente presso il Dipartimento di Architettura e Design Industriale della Tshwane University of Technology.

La seconda zona, The Council of (non-Human) Beings, presenta i disegni contemporanei di Sechaba Maape, architetto, direttore dello studio di design Afreetekture e docente presso la University of Witwatersrand School of Architecture and Planning, sul tema dell’animismo nell’architettura, collegandosi alla mitologia e ai sistemi di conoscenza indigeni. Il lavoro del Dottor Maape è supportato da esperienze e influenze contemporanee, tra cui culture urbane come l’hip hop e il genere musicale sudafricano dell’Amapiano, emerso a metà degli anni 2010, per raccontare quello che viene chiamato Kuru-mytho-futurismo.

La terza zona, Political Animals, espone i risultati di un concorso nazionale rivolto alle scuole di architettura sudafricane ed è curata da Stephen Steyn, Docente e coordinatore del programma post-laurea in Architettura presso il Dipartimento di Architettura e Design Industriale della Tshwane University of Technology.

La Biennale ci offre innumerevoli soluzioni innovative alle questioni contemporanee che stiamo affrontando a livello globale. Il fatto che Lesley Lokko abbia posto l’accento sulle filosofie e le scuole di pensiero africane è motivo di orgoglio e di speranza affinché noi, come continente, possiamo sfruttare al meglio questa opportunità“, ha dichiarato Zizi Kodwa, Ministro dello Sport, delle Arti e della Cultura del Sudafrica.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: https://sapavilion.co.za/ | Instagram:  https://www.instagram.com/sa_pavilion/  | Facebook: https://www.facebook.com/thesouthafricanpavilion/

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