Il decreto fiscale, con il suo articolo 7, ha ridotto gli incentivi per il rientro dei cervelli, tradendo così i giovani italiani che hanno trovato lavoro all’estero. Questi ragazzi, molti dei quali provenienti dal Sud e molte donne, sono costretti a emigrare perché in Italia non trovano lavoro o se lo trovano, le prospettive di carriera e i salari sono insufficienti. Sono i nuovi migranti italiani, migranti economici che desiderano tornare a casa una volta superata la trentina e quando pensano di poter acquistare una casa o mettere su famiglia. La scelta del governo di dimezzare le agevolazioni pubbliche è devastante, inviando il messaggio che non si interessano a loro e che possono restare dove sono. Questa decisione ha un impatto politico e finanziario negativo, lasciando i giovani delusi e senza speranza di un futuro migliore.