Importanza del test genomico nel carcinoma mammario
I risultati di uno studio innovativo, presentato alla 19esima St. Gallen International Breast Cancer Conference in corso a Vienna, hanno evidenziato il ruolo cruciale del test genomico Oncotype DX Breast Recurrence Score® nel trattamento del carcinoma mammario in fase precoce. Questo test, effettuato su campioni di biopsia prima dell’intervento chirurgico, ha dimostrato di accelerare significativamente l’avvio della terapia adiuvante, apportando vantaggi concreti al benessere psicologico delle pazienti.
Dettagli della ricerca
Condotta nel Regno Unito, la ricerca ha coinvolto 341 pazienti provenienti da 17 centri e ha rivelato che l’anticipazione del test genomico ha ridotto il tempo intercorso tra l’intervento chirurgico e l’inizio del trattamento adiuvante di 8 giorni. Questo miglioramento non solo è clinicamente significativo, ma ha anche contribuito a diminuire i livelli di ansia e depressione tra le pazienti, migliorando la loro esperienza complessiva.
Il ruolo del test genomico
Giancarlo Pruneri, direttore del Dipartimento di Diagnostica Avanzata della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, sottolinea che il test genomico è essenziale per identificare le pazienti con malattia in stadio iniziale che potrebbero trarre beneficio dalla chemioterapia post-operatoria. Tradizionalmente, il percorso diagnostico per le pazienti con carcinoma mammario prevede due fasi: la biopsia diagnostica, per classificare la malattia e valutare i recettori ormonali, e la chirurgia, che conferma la classificazione istologica. Tuttavia, il test genomico è stato storicamente eseguito solo dopo l’intervento, limitando l’efficacia del trattamento.
Lo studio presentato a Vienna ha dimostrato che anticipare il test sulla biopsia consente di ridurre il tempo necessario per ottenere i risultati e avviare la terapia adiuvante, migliorando l’efficienza del sistema sanitario e alleviando il disagio psicologico delle pazienti.
Iniziative in Italia e prospettive future
In Italia, iniziative simili sono già in fase di attuazione. Pruneri ha annunciato che un progetto analogo è in fase di pubblicazione su una rivista scientifica internazionale, volto a implementare il test genomico sui campioni di biopsia nei laboratori di anatomia patologica. Attualmente, il test è rimborsato solo per i campioni operatori, ma in Lombardia si stanno avviando discussioni per modifiche normative che consentano alle Breast Unit di decidere se anticipare il test, a condizione che venga eseguito una sola volta per paziente.
Affidabilità e vantaggi del test
Henry Cain, investigatore principale e Consultant Surgeon al Royal Victoria Infirmary di Newcastle upon Tyne, ha messo in evidenza l’affidabilità del test su campioni di biopsia, con un tasso di successo del 99,1%. Questo conferma che i risultati ottenuti da Oncotype DX su campioni di biopsia sono altamente concordanti con quelli ottenuti da campioni chirurgici. La coerenza dei risultati, indipendentemente dall’età della paziente e dal coinvolgimento linfonodale, rappresenta un passo avanti significativo nella personalizzazione del trattamento.
Jennifer D., una paziente di Newcastle, ha condiviso la sua esperienza, affermando che conoscere il risultato del test prima della chirurgia avrebbe potuto darle maggiore tranquillità e fiducia. Questo dimostra come un approccio precoce possa influenzare positivamente non solo il paziente, ma anche i familiari e gli amici che lo supportano.
Analisi economica e implicazioni cliniche
Un’analisi economica presentata al congresso ha rivelato che ritardare l’adozione del test Oncotype DX nella pratica clinica non solo comporta minori risparmi finanziari, ma influisce negativamente anche sui risultati per i pazienti. Utilizzando un modello decisionale analitico, l’analisi ha dimostrato che il test Oncotype DX offre risultati migliori a costi inferiori rispetto ad altri test genomici e all’approccio tradizionale.
Questi risultati non solo supportano l’integrazione del test nella pratica clinica, ma evidenziano anche l’importanza di decisioni terapeutiche più informate, contribuendo a un sistema sanitario più efficiente e centrato sulle esigenze individuali dei pazienti.