La Juventus, sabato sera, ha vissuto un’altra serata amara, chiudendo un incontro casalingo contro il Venezia con un deludente pareggio. Thiago Motta, allenatore della squadra piemontese, è apparso visibilmente scosso, sottolineando l’insoddisfazione per la prestazione della sua formazione. Gli allenamenti e i piani ambiziosi sembrano essere vanificati da risultati che non rispecchiano le aspettative. La squadra, attesa per fare meglio, si ritrova, a sorpresa, a dover lottare per riemergere da una classifica che non la valorizza.
Una serata da dimenticare per i bianconeri
Il match contro il Venezia, fanalino di coda della Serie A, ha visto una Juventus che non è riuscita a esprimere il proprio potenziale, portando alla riflessione da parte di Motta, che attendeva una risposta dai suoi dopo un’importante vittoria in Champions League contro il Manchester City. L’allenatore ha evidenziato come il team non riesca a trasferire sul campo le energie e la buona forma mostrata in occasioni di sfide più prestigiose, creando limiti evidenti quando si tratta di affrontare squadre che si difendono con determinazione.
Nonostante diverse occasioni non concrete, il pareggio, giunto tramite un rigore di Vlahovic nei minuti di recupero, ha rappresentato l’ennesimo passo falso per la Juventus, che con 10 pareggi in 16 partite sta mostrando una difficoltà di adattamento notevole. “Non abbiamo fatto una buona partita. Si vede dal risultato,” ha commentato Motta, chiarendo che un atteggiamento diverso e una maggiore determinazione avrebbero potuto cambiare le sorti della gara.
L’incapacità di mantenere la concentrazione
Uno degli aspetti critici messi in luce da Thiago Motta riguarda l’addizione di una capacità di mantenere la concentrazione durante tutta la partita. Il tecnico ha indicato come i giocatori debbano mostrare non solo abilità tecnica ma anche stabilità emotiva, fondamentale per chiudere i fili di un incontro al momento giusto. Dopo il primo gol, la squadra ha smesso di giocare con intensità e decisione, permettendo al Venezia di riemergere e giocarsela, un aspetto che Motta ha riconosciuto con disappunto.
“Dobbiamo fare meglio. Ogni partita ha la sua storia, anche emotiva e di responsabilità,” ha affermato, indicando una sorta di cambiamento psicologico che deve avvenire all’interno del gruppo. Il tecnico è consapevole che esistono differenze tra affrontare una “big” e una compagine definita “piccola”, e le sfide con le squadre meno quotate non devono diventare occasioni di relax o sottovalutazione.
Riflessioni e prospettive per il futuro
La stessa classifica scottante porta a una riflessione amara. La Juventus, con un distacco di nove punti dall’Atalanta capolista, rischia di veder svanire quelle che erano le ambizioni iniziali. “Guardare la classifica oggi non è la cosa migliore da fare,” ha dichiarato Motta, ammettendo, però, la necessità di rimanere concentrati sul lavoro quotidiano, senza farsi distrarre dalle delusioni.
L’allenatore non ha mai fatto proclami sul titolo di campione, ma è ben consapevole di dover ripetere gli sforzi di formazione per recuperare la propria posizione in campionato. “Non siamo dove dovevamo essere. Dobbiamo lavorare da subito, dal prossimo allenamento,” ha aggiunto, trasmettendo la necessità di immediatezza nel processo di miglioramento.
Con le risorse rinforzate durante l’ultima sessione di mercato, le aspettative aumentano e la pressione su Motta si intensifica ogni settimana. Il prossimo incontro rappresenterà un’opportunità cruciale per dimostrare che la Juventus può risollevarsi da questo periodo di incertezze e riprendere la retta via.