TRA CIBO E PANDEIMA MATTEO DI COLA STUDIA LA SITUAZIONE DEI RISTORATORI ROMANI

Il Food Influencer e Content Creator 24enne Matteo di Cola, cofondatore di Italy Food Porn, nel suo nuovo video pone l’accento sulla situazione del settore Food Italiano intervistando alcuni dei ristoratori storici Romani.

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Da anni lavoro e frequento la ristorazione romana ed italiana – commenta Matteo – mai come in questi ultimi tempi ho notato le difficoltà che i ristoratori stanno affrontando e la paura che hanno le persone di frequentare ristoranti e locali.”

Matteo di Cola, iniziando dalla zona di Piazza Navona, ha intervistato alcuni dei suoi amici ristoratori del centro storico di Roma ponendo l’attenzione soprattutto riguardo la situazione pre e post pandemia, come spiega Stefano de “I Pizzicaroli” – Vino e Ristoro:

“Post pandemia la fascia di età dei clienti del mio locale si è abbassata – nota Stefano – gli “over” sono diminuiti rispetto ai ragazzi sotto ai trent’anni: penso che la fascia d’età tra i 25 e i 30 anni sia insofferente della situazione che stiamo vivendo, ma anche coscienziosa quanto basta per tornare a vivere in modo sereno”

Insomma, la pandemia ha scombussolato le vecchie abitudini di tutti e i ristoratori in primis notano questi cambiamenti.

Situazione simile anche per le altre categorie del settore Food, come testimonia Francesco di TwoSize, famoso per il suo tiramisù:

“Chiunque frequentava il centro di Roma prima – commenta Francesco di TwoSize – e lo frequenta ora, può notare benissimo quanto il Covid abbia inciso sulla vita di queste strade: se dovesse continuare tutt’ora quello che abbiamo vissuto fino ad oggi i negozi a tracollare sarebbero molti di più”.

Una vera e propria strage all’interno del centro storico di Roma, dove la carenza di turisti e gli esosi affitti hanno portato in molti nell’abisso, ma permesso a tanti altri di risollevarsi e innovarsi, come nel caso di Osteria Marè, aperta nel 2016 dal giovanissimo proprietario Lorenzo:

“Osteria Marè prima della pandemia non offriva Delivery, qualche take away ma solo a chi lo richiedeva, anche perché non offrivamo il servizio – afferma Lorenzo – Durante il primo mese di lockdown siamo stati chiusi, ma abbiamo escogitato un metodo per tirare avanti, tanto da inventare nuovi piatti adatti a questo tipo di ristorazione diventati ormai parti integranti del menù”

Il momento del lockdown è stato un momento tragico per tutti, perlopiù con i ristoratori che, come nel caso dell’Osteria Marè, dai pranzi da 90 persone che lavoravano negli uffici delle vicinanze, si sono ritrovati chiusi da un giorno all’altro.

“Credevo che finita la quarantena e riaperti i locali le persone avessero avuto una voglia irrefrenabile di tornare a frequentare i ristoranti ma così non è stato – nota Matteo di Cola – o almeno lo è stato in parte, il delivery è diminuito ma non scomparso, il servizio al tavolo sta tornando man mano ai numeri pre-pandemia ma siamo ancora lontani da quei ritmi.”

Simile il caso di Limerick Roma, nome noto fin dal ’95 creato dallo zio dell’attuale proprietario Edoardo, che ha ripreso in mano il locale nel 2015, portando un piccolo locale con 40 coperti a fare 70-80 hamburger a sera.

Edoardo ha aperto la nuova sede di Limerick Roma nel settembre del 2021, puntando la sua attività, oltre che nelle consuete attività del locale, anche sul settore del delivery riscontrando un notevole effetto positivo:

“Io prima della pandemia ricevevo pochissime richieste di delivery, ad oggi ti dico che al massimo alle 9 molte sere devo staccare Uber Eats per non rischiare un esubero di ordini“

La ristorazione non sta morendo, conclude Matteo di Cola, sta solo cambiando e sono sicuro che per chi saprà cavalcare l’onda il settore food darà ancora grandi soddisfazioni.