Trattori proteste agricole a Bruxelles: la città si prepara alla guerra

A Bruxelles, la capitale europea, una scena insolita si sta svolgendo: decine di trattori sfilano per le strade, dirigendosi verso il quartiere europeo. Il perimetro dell’area è cintato con filo spinato, e l’atmosfera è tesa. Clacson suona ad annunciare l’arrivo, e petardi esplodono di tanto in tanto. Si parla della “calma prima della tempesta,” poiché gli agricoltori si preparano ad assediare il cuore dell’Europa. Questo avviene in un momento già critico, con il veto di Viktor Orban al pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro per Kiev, un evento che getta un’ombra sul vertice dei leader dell’UE.

Le misure di Bruxelles per placare le proteste

Accusata di essere “disastrosa sul fronte del lavoro e dei diritti” da Matteo Salvini, Bruxelles cerca freneticamente di disinnescare la situazione. Emmanuel Macron ha chiamato a raccolta, e la risposta è arrivata sotto forma di due misure. La prima riguarda le importazioni di derrate alimentari, soprattutto grano, dall’Ucraina a dazio zero. La seconda è uno stop per tutto il 2024 all’obbligo di mettere a maggese il 4% dei terreni per accedere ai fondi Pac. Bruxelles spera che queste iniziative possano attenuare le tensioni e fornire una risposta alle richieste degli agricoltori.

La rivolta dei gilet verdi e le richieste comuni

La rivolta dei gilet verdi si è diffusa da nord a sud del continente, alimentando l’angoscia dei vertici Ue. Le richieste degli agricoltori sono comuni: redditi e aiuti più alti, opposizione ai rigidi paletti del Green Deal, tutele dagli eventi climatici estremi, dal caro energia, dalle epidemie e dalla concorrenza sleale internazionale. La collera è palpabile, alimentata da accordi come il Mercosur, che secondo alcuni favoriscono l’invasione di prodotti con standard dubbi e prezzi più bassi.

Le contromosse e la battaglia politica in vista

Bruxelles cerca di mettersi al riparo proponendo agevolazioni agricole e commerciali con l’Ucraina, ma si scontra con l’opposizione degli agricoltori di frontiera. Proposte accolte con soddisfazione da parte dell’Eliseo e definite “un primo risultato” da Coldiretti. Gli agricoltori sono riconosciuti come la “spina dorsale della sicurezza alimentare dell’Ue” da Ursula von der Leyen. Il dialogo politico con il settore dovrà continuare, ma la battaglia politica è imminente. Macron solleverà la questione al tavolo del Consiglio europeo, puntando a incardinare la questione nella revisione del bilancio Ue. La Pac, con oltre trecento miliardi di euro a disposizione, sarà al centro di uno scontro politico imminente, con Macron che annuncia un “braccio di ferro” soprattutto sul Mercosur.

La tensione è alta, e la capitale europea è pronta ad affrontare la tempesta delle proteste agricole. Oltre trecento trattori si dirigono verso Bruxelles, pronti a manifestare le loro istanze. La situazione è fluida, e il destino delle negoziazioni è incerto. La “calma prima della tempesta” potrebbe presto trasformarsi in un vero e proprio uragano politico.