Iniziativa di Trump e il “Liberation Day”
La recente proclamazione di Donald Trump del suo “Liberation Day”, accompagnata da una controversa “tabella dei dazi reciproci”, ha acceso un vivace dibattito tra economisti e analisti . Il presidente sostiene che l’Unione Europea e altri Paesi stiano imponendo tariffe elevate sui prodotti americani, con un tasso che raggiungerebbe il 39%. Tuttavia, esperti del settore contestano questa affermazione, affermando che i dazi europei si attesterebbero tra l’1% e il 3%, come ufficialmente dichiarato dall’UE.
Il parere di Paul Krugman
Paul Krugman, economista di fama mondiale e Premio Nobel, ha manifestato il suo scetticismo riguardo ai dati presentati dalla Casa Bianca. “La colonna di sinistra che mostra i dazi che gli altri Paesi applicano sui prodotti Usa è completamente folle”, ha dichiarato. Secondo Krugman, sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti applicano generalmente dazi molto bassi, lasciando il misterioso 39% come un enigma.
Chiarimenti dall’Us Trade Representative
A fare chiarezza sulla questione è intervenuto l’Us Trade Representative, il ministero del Commercio statunitense, che ha spiegato che la formula utilizzata per calcolare i dazi è piuttosto complessa. Essa si basa sul deficit commerciale degli Stati Uniti con ciascun Paese, diviso per il valore delle importazioni. Il risultato di questa operazione, moltiplicato per cento e poi diviso per due, determina i dazi che gli Stati Uniti applicheranno in futuro. Questo metodo ha portato a tariffe punitive per Paesi come il Vietnam e la Cambogia, con dazi che raggiungono rispettivamente il 46% e il 49%.
Le ritorsioni americane e le normative europee
L’Unione Europea sembra essere nel mirino di Trump non solo per i dazi, ma anche per altre questioni. Le normative più severe sui prodotti agricoli e le restrizioni sull’importazione di pollame trattato con cloro sono solo alcune delle ragioni che potrebbero giustificare le ritorsioni americane. Inoltre, Trump considera l’applicazione dell’IVA alle dogane europee come una forma di dazio, un’affermazione contestata da Carlo Cottarelli, economista italiano, che ha sottolineato come l’IVA si applichi a tutti i produttori senza discriminazioni.
Obiettivi e critiche alla strategia di Trump
La strategia di Trump, come delineato dal Trade Representative, mira a ridurre i deficit commerciali bilaterali a zero. Tuttavia, questa ambizione è considerata irrealizzabile, poiché comporterebbe un azzeramento del surplus finanziario statunitense, un elemento cruciale per il successo di Wall Street. La questione dei dazi e delle tariffe continua a sollevare interrogativi e preoccupazioni, non solo per l’economia americana, ma anche per le relazioni commerciali globali.