Tumori: Zinzani dell’Università di Bologna afferma che Zanubrutinib è una rivoluzione nel trattamento del linfoma della zona marginale

Una nuova opzione terapeutica per il linfoma della zona marginale

Il professor Pier Luigi Zinzani dell’Università degli Studi di Bologna ha parlato delle nuove indicazioni di uno dei farmaci più promettenti per il trattamento del linfoma della zona marginale: lo zanubrutinib. Questo farmaco, diversamente dalla chemioterapia, viene assunto per via orale e sta ottenendo risultati eccezionali nei pazienti che non hanno risposto alla terapia di prima linea.

Fino ad oggi, la chemioimmunoterapia era considerata la terapia di prima scelta per il linfoma della zona marginale. Tuttavia, nonostante una buona risposta iniziale nel 70% dei pazienti, la malattia tendeva a tornare. Pertanto, era fondamentale trovare nuovi approcci terapeutici per i pazienti che non rispondevano alla terapia di prima linea.

Negli ultimi anni, sono stati introdotti gli inibitori di Btk, una nuova classe di farmaci biologici. Il primo inibitore di Btk ad essere sviluppato è stato l’ibrutinib, ma le risposte ottenute erano inferiori al 10%. Successivamente è stato sviluppato lo zanubrutinib, un inibitore di Btk di seconda generazione. Uno studio di fase 2 internazionale, al quale ha partecipato anche il professor Zinzani, ha dimostrato che lo zanubrutinib ha ottenuto una risposta del 26%, quasi triplicando l’efficacia degli altri inibitori di Btk, con una tollerabilità ottima.

Secondo il professor Zinzani, lo zanubrutinib rappresenta un importante passo avanti nel trattamento del linfoma della zona marginale refrattario. Il farmaco è già stato approvato negli Stati Uniti e presto sarà disponibile anche in Italia ed Europa. Inoltre, è in corso uno studio che valuta l’efficacia dello zanubrutinib in combinazione con un anticorpo monoclonale, al fine di amplificare i suoi benefici e mantenere un buon controllo degli effetti collaterali.

Il linfoma della zona marginale è una forma rara di linfoma non-Hodgkin, che rappresenta circa il 5-6% di tutti i casi. Si presenta in tre diverse forme: il linfoma della zona marginale nodale, il linfoma della zona marginale splenico e i linfomi extranodali. Il maltoma è la forma più comune tra queste tre. Questa malattia colpisce principalmente persone di età compresa tra i 60 e i 70 anni, ma può manifestarsi anche in pazienti più giovani o più anziani. È caratterizzata dalla localizzazione midollare della malattia e della milza. Il linfoma della zona marginale nodale si manifesta principalmente con il coinvolgimento di diversi linfonodi. Se la malattia non viene controllata adeguatamente, può diventare aggressiva.

Lo zanubrutinib rappresenta una vera rivoluzione nel trattamento del linfoma della zona marginale refrattario. Grazie alla sua somministrazione orale e alla sua efficacia superiore rispetto agli altri inibitori di Btk, offre una nuova speranza per i pazienti che non hanno risposto alla terapia di prima linea.