Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha deciso di richiamare il suo ambasciatore a Tel Aviv per consultazioni, in risposta al “rifiuto di Israele degli appelli al cessate il fuoco” e ai “continui attacchi contro i civili” a Gaza. Secondo l’agenzia ufficiale turca Anadolu, Erdogan ha dichiarato di non considerare più il premier israeliano Benjamin Netanyahu come un “interlocutore”.
L’annuncio del ministero turco
Il ministero degli Esteri turco ha diffuso una nota in cui si legge che il richiamo dell’ambasciatore è motivato dalla “tragedia umanitaria” in corso a Gaza, causata dagli attacchi israeliani ai civili, e dal rifiuto di Israele di accettare un cessate il fuoco e di consentire un flusso continuo di aiuti umanitari.
La reazione di Erdogan
Erdogan ha dichiarato che Netanyahu “non è più una persona con la quale possiamo parlare” e che “abbiamo messo una croce su di lui”. Secondo il presidente turco, Netanyahu ha perso il sostegno dei cittadini israeliani e sta cercando di ottenere consensi per i “massacri” a Gaza utilizzando una retorica religiosa.
Erdogan ha precisato che la Turchia non taglierà i rapporti diplomatici con Israele, ma ha interrotto i contatti con Netanyahu. Ha inoltre affermato di utilizzare tutte le opzioni diplomatiche, compresi colloqui con l’intelligence israeliana e il ministero degli Esteri, così come con Hamas e le autorità palestinesi, per porre fine allo spargimento di sangue.
L’incontro precedente
Prima di questa decisione, Erdogan e Netanyahu si erano incontrati a settembre durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, concordando uno scambio di visite. Tuttavia, ora Erdogan ha deciso di interrompere i contatti con il premier israeliano.