Ugo Rondinone presenta ‘Terrone’, una riflessione sull’identità e la terra alla Gam di Milano

ugo rondinone presenta ‘terrone’ a milano, esplorando identità e legame con la terra attraverso sculture e opere ispirate alle sue radici italiane e alla storia degli immigrati.
ALT: "Ugo Rondinone presenta 'Terrone' alla Gam di Milano, un'opera che esplora l'identità e il legame con la terra." ALT: "Ugo Rondinone presenta 'Terrone' alla Gam di Milano, un'opera che esplora l'identità e il legame con la terra."
Ugo Rondinone esplora l'identità e il legame con la terra nella sua nuova opera 'Terrone', in mostra alla Gam di Milano

Ugo rondinone inaugura la mostra ‘terrone’

Ugo Rondinone, artista svizzero con origini italiane, ha aperto la sua prima mostra personale alla Galleria d’Arte Moderna (Gam) di Milano, intitolata ‘Terrone’. Questa esposizione, inaugurata nel 2025, si propone di indagare il concetto di identità attraverso un forte legame con la terra. Attualmente residente a New York, Rondinone ha sottolineato che il suo lavoro non ha intenti politici, ma si concentra su una forma di “giustizia poetica”.

Un’ispirazione profonda

L’idea alla base del progetto è emersa dall’incontro con il famoso dipinto ‘Il Quarto Stato’ di Pellizza da Volpedo, esposto alla Gam. La curatrice Caroline Corbetta racconta che, durante il suo primo sopralluogo, Rondinone ha vissuto un momento di epifania. Cresciuto con una riproduzione dell’opera in cucina, il padre, emigrato in Svizzera, gli diceva: “Guarda, questi siamo noi”. Questo ricordo ha ispirato la serie ‘The Alphabet of My Mothers and Fathers’, collocata di fronte al dipinto di Pellizza. Qui, un grande pannello espone strumenti di lavoro d’inizio secolo, recuperati dai mercatini di Long Island e successivamente dorati. Rondinone ha rivelato che negli anni Venti del Novecento, l’80% degli agricoltori di quella zona erano immigrati italiani.

Sculture e terra

Il legame con la terra è ulteriormente rappresentato da quattro imponenti sculture di ulivi, realizzate in alluminio e ispirate agli alberi secolari dell’uliveto dell’artista nei pressi di Matera, la terra d’origine dei suoi antenati. Le sculture di giovani nudi, impastate con terra proveniente da tutti i continenti e mescolata alla cera, interagiscono con le opere già presenti nella Gam, creando un dialogo unico e suggestivo.

Riflessioni sull’identità

Rondinone ha affermato: “Tutti e tre i gruppi di opere presentati a Milano – gli ulivi, gli utensili contadini, i nudi – sono correlati alla terra“. Riguardo al titolo della mostra, l’artista ha evidenziato l’importanza di riappropriarsi della parola ‘terrone’, spesso usata come insulto e strumento di oppressione. “Perché lasciare questa parola a chi può usarla per ferire, quando possiamo riprenderla, ripulirla e trovare modi per utilizzarla per ‘illuminare’ coloro che sono stati offesi? La parola ‘terrone’ dovrebbe essere celebrata e riportata alla sua intenzione originale, descrivendo le persone che lavorano e amano la terra“.

Un invito alla riflessione

Con questa mostra, Ugo Rondinone non solo celebra le proprie radici, ma invita anche a una profonda riflessione sull’identità e sull’amore per la terra, trasformando un termine carico di negatività in un simbolo di orgoglio e appartenenza.

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