Il Policlinico Sant’Orsola di Bologna ha recentemente compiuto un intervento chirurgico eccezionale, rimuovendo un tumore che minacciava la metà del viso di Massimiliano. Questo intervento, durato ben 14 ore, ha non solo restituito al paziente il riconoscimento del proprio volto allo specchio, ma ha anche garantito un recupero sorprendentemente rapido, permettendogli di tornare a parlare e alimentarsi normalmente in tempi brevi.
Il tumore che ha colpito Massimiliano
La vicenda di Massimiliano ha inizio con un tumore originato dalla mascella, che si è rapidamente esteso all’intera parte destra del suo volto, coinvolgendo orbita, naso e seni paranasali. “Invadeva metà del mio viso”, racconta l’uomo, descrivendo il suo difficile percorso. L’intervento al Policlinico Sant’Orsola è stato definito dai medici un’“impresa unica”, grazie all’utilizzo di tre protesi personalizzate, realizzate con materiali innovativi e supportate da tecnologie avanzate come la pianificazione chirurgica virtuale, la realtà aumentata e la stampa 3D. È stato inoltre effettuato un autotrapianto d’osso per garantire una ricostruzione efficace.
Massimiliano ha vissuto un recupero sorprendente: dopo soli cinque giorni ha ripreso a parlare e dopo dodici ha iniziato a mangiare normalmente. “Dopo 15 giorni ero a casa”, afferma con soddisfazione. La vista è rimasta inalterata e non sono previsti ulteriori trattamenti, a parte una riabilitazione mirata. “Ho avuto il supporto di professionisti straordinari che mi hanno dato forza e voglia di tornare alla mia vita”, aggiunge Massimiliano, visibilmente grato per l’assistenza ricevuta.
L’intervento chirurgico innovativo
Il professor Achille Tarsitano, direttore della Chirurgia maxillo-facciale dell’IRCCS Policlinico Sant’Orsola, ha spiegato che la complessità del caso ha richiesto una risposta chirurgica altrettanto articolata. “Dopo aver rimosso la malattia, abbiamo ricostruito le strutture ossee con un intervento altamente specializzato. Non avremmo potuto demolire senza una ricostruzione precisa, altrimenti avremmo causato mutilazioni estetiche e funzionali”, ha dichiarato Tarsitano.
Le tre protesi sono state progettate su misura e il chirurgo ha utilizzato un trapianto di osso prelevato dalla fibula del paziente. Questo approccio innovativo è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il team di Chirurgia plastica, guidato da Federico Contedini. Il Policlinico celebra questo risultato come un traguardo straordinario, considerando che interventi simili erano impensabili fino a pochi anni fa.
La rivoluzione della tecnologia Cad-Cam
La tecnologia Cad-Cam (Computer Assisted Design-Computer Assisted Manufacturing) ha avuto un ruolo cruciale in questo intervento. Questa innovazione consente di progettare digitalmente interventi chirurgici complessi sulla base delle immagini TAC del paziente. Attraverso un programma di pianificazione virtuale, i chirurghi possono creare guide di taglio personalizzate e protesi che si adattano perfettamente all’anatomia del paziente.
L’assessore alle Politiche per la salute della Regione, Massimo Fabi, ha sottolineato l’importanza di queste tecnologie all’avanguardia, disponibili per tutti grazie al sistema sanitario pubblico. “In altre realtà, queste tecniche sono riservate a pochi privilegiati”, ha affermato, esprimendo gratitudine verso i ricercatori e l’équipe chirurgica per il loro impegno.
La Chirurgia orale e maxillo-facciale del Sant’Orsola è stata pioniera nell’uso della tecnologia Cad-Cam sin dal 2012, impiantando circa 200 protesi personalizzate e accogliendo il 60% di pazienti provenienti da altre regioni. Questo intervento rappresenta non solo un successo clinico, ma anche una speranza per molti pazienti, dimostrando come la tecnologia possa migliorare significativamente la qualità della vita.