Urso sollecita l’Unione Europea a un’azione immediata per deregulation e lotta ai dazi doganali

il ministro Urso chiede all’ue di intervenire sui dazi doganali e promuovere il made in europe, mentre Salvini annuncia fondi per l’autotrasporto e Schillaci critica l’uso dei fondi per le liste di attesa
"Urso chiede all'Unione Europea interventi rapidi per deregulation e riduzione dei dazi doganali." "Urso chiede all'Unione Europea interventi rapidi per deregulation e riduzione dei dazi doganali."
Urso chiede all'Unione Europea di intervenire prontamente per promuovere la deregulation e combattere i dazi doganali nel 2025

In una giornata in cui l’Aula del Senato si presentava desolatamente vuota, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha lanciato un forte appello all’Unione Europea, esortando a un intervento immediato per affrontare la questione dei dazi doganali. Durante il question time, Urso ha evidenziato l’urgenza di una deregulation che possa liberare le aziende europee da vincoli eccessivi, in particolare quelli derivanti dal Green Deal, che, a suo avviso, ha contribuito al crollo dell’industria automobilistica. “È fondamentale che l’Ue sospenda queste regole e sostenga il buy European“, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di dare priorità al made in Europe negli appalti e di promuovere il libero scambio con mercati alternativi.

La situazione in Aula, con solo 22 senatori presenti, ha sollevato polemiche. Tra i presenti, solo cinque appartenevano alla Lega, mentre gli altri erano membri della maggioranza e dell’opposizione. Dopo la risposta di Matteo Salvini, alcuni senatori leghisti, incluso il vicepremier, hanno lasciato l’Aula, alimentando le critiche del senatore del PD, Filippo Sensi, che ha denunciato l’ipocrisia del governo nei confronti dell’ex presidente americano Donald Trump.

Salvini: ‘Incrementeremo le risorse per l’autotrasporto’

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha colto l’occasione per annunciare una nuova iniziativa normativa destinata ad aumentare le risorse per l’autotrasporto. Durante il suo intervento, ha rivelato che oggi firmerà un decreto per la distribuzione di un fondo strutturale di 228 milioni di euro, volto a investimenti per il rinnovo del parco mezzi e per la riduzione dei pedaggi autostradali. “Ho chiesto agli uffici di elaborare una misura straordinaria di circa 600 milioni di euro per il rinnovo dei veicoli”, ha affermato, sottolineando l’importanza di una neutralità tecnologica nelle scelte di investimento.

In aggiunta, il ministro ha menzionato l’intenzione di introdurre un tax credit per le imprese che acquistano biocarburanti, evidenziando come la sostenibilità debba essere perseguita attraverso azioni concrete piuttosto che ideologie. Ha anche annunciato l’apertura di tavoli di lavoro con le associazioni di categoria per affrontare questioni urgenti, come il quadro normativo sui tempi di attesa per il carico e scarico e la necessità di un sistema sanzionatorio più robusto per i pagamenti relativi ai contratti di trasporto.

Schillaci: ‘Sulle liste di attesa le regioni non hanno usato tutti i fondi’

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha affrontato un altro tema scottante durante il question time: le liste di attesa nel sistema sanitario. Ha sottolineato che, nonostante l’approvazione di una riforma organica, molte regioni non hanno ancora utilizzato tutti i fondi disponibili, risalenti al periodo 2022-2024. “Non è accettabile che i dati mostrino un utilizzo parziale delle risorse”, ha affermato Schillaci, evidenziando la necessità di una seria collaborazione tra le istituzioni.

La risposta del deputato Ivan Scalfarotto di Italia Viva è stata incisiva: “Accusare le regioni di qualunquismo è una mancanza di rispetto. È inaccettabile che lei venga qui a dire che è colpa loro”. Questo scambio di battute ha messo in evidenza le tensioni politiche all’interno del governo, mentre il ministro ha ribadito l’importanza di applicare le leggi per ottenere risultati concreti.

Con un panorama politico in fermento e questioni cruciali da affrontare, l’attenzione rimane alta su come il governo intenderà rispondere alle sfide economiche e sociali del Paese.

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