Vaccino anti-Zoster: il 40% dei lombardi lo farebbe se informato

In Italia, la vaccinazione anti-Herpes Zoster ha sempre registrato bassi livelli di copertura, a causa di diversi fattori, tra cui la scarsa conoscenza della malattia e della vaccinazione. Anche in Lombardia si riscontra un basso livello di conoscenza, ma i cittadini sono disponibili a saperne di più. Secondo un’indagine condotta da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Swg, meno del 20% dei lombardi si dichiara ben informato sull’esistenza del vaccino. Tuttavia, quasi il 40% degli indecisi effettuerebbe la vaccinazione se proposta dal medico di base o dal sistema sanitario regionale.

La necessità di rafforzare la comunicazione

Secondo Daniela Bianco, Partner e responsabile area Healthcare di The European House-Ambrosetti, è necessario rafforzare le attività di comunicazione verso i cittadini e gli operatori sanitari per contrastare l’esitazione vaccinale. Il luogo in cui viene effettuata la vaccinazione non sembra essere un fattore determinante per un terzo degli intervistati.

L’Herpes Zoster e i suoi rischi

Ogni anno, in Italia, oltre 150mila persone si ammalano di Herpes Zoster, un’infezione che colpisce principalmente gli adulti e che può avere gravi conseguenze, soprattutto negli anziani e nei soggetti fragili. Si stima che circa 1 adulto su 3 sia a rischio di sviluppare l’infezione, la cui gravità aumenta con l’età e in presenza di altre patologie. La malattia ha anche un impatto economico rilevante, con costi diretti e indiretti che superano i 41 milioni di euro all’anno.

Le azioni in Lombardia

In Lombardia, la vaccinazione anti-Herpes Zoster è offerta gratuitamente a diverse categorie di persone, tra cui gli adulti con diabete, patologie cardiovascolari, Bpco e asma severa, e i soggetti fragili di età superiore ai 50 anni. Tuttavia, la copertura regionale è ancora molto bassa, soprattutto nelle residenze per anziani, dove si attesta intorno al 10%. La regione ha stanziato 10mila euro per incentivare la vaccinazione da parte dei medici di famiglia.

La necessità di cambiare approccio

Secondo Carlo Signorelli, esperto di Igiene, è necessario cambiare approccio per aumentare le coperture vaccinali. È fondamentale coinvolgere i servizi vaccinali, i medici di famiglia, le residenze per anziani, gli ospedali e le farmacie. Inoltre, è importante garantire prossimità e flessibilità nell’offerta vaccinale, nonché una comunicazione efficace e una formazione adeguata del personale sanitario.

Promuovere la prevenzione vaccinale

La promozione della prevenzione vaccinale, soprattutto nell’età adulta, rappresenta un passo fondamentale per favorire la buona salute. È necessario coinvolgere tutti i professionisti sanitari, compresi i farmacisti, per promuovere la conoscenza e il valore delle vaccinazioni. Il rafforzamento delle attività di prevenzione è cruciale per raggiungere gli obiettivi di copertura stabiliti.