Firmato un accordo tra il Ministero della Cultura e sette Regioni italiane per sostenere la candidatura della Via Francigena a Patrimonio Unesco, un passo decisivo per promuovere turismo lento, cultura e identità europea.
ROMA – Il cammino spirituale e storico della Via Francigena italiana compie un passo decisivo verso il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità Unesco, grazie alla firma di un protocollo d’intesa siglato il 17 maggio 2025 a Venezia, durante il 4° Festival delle Regioni. Un’intesa che unisce il Ministero della Cultura e le sette Regioni attraversate dal celebre itinerario: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.
Una candidatura simbolo di dialogo tra culture e territori
L’accordo nasce dalla volontà di valorizzare un cammino che incarna la memoria europea, promuovendo turismo lento, sostenibile e inclusivo, e rafforzando le comunità locali lungo l’intero tracciato. A guidare l’iniziativa, la Regione Toscana, in qualità di capofila. Alla cerimonia erano presenti il Ministro della Cultura Alessandro Giuli e il Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) Francesco Ferrari, che hanno evidenziato il valore storico, culturale e spirituale del percorso.
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“Questa candidatura rappresenta un ponte tra popoli e religioni diverse, un simbolo di unità europea capace di generare nuove opportunità culturali e turistiche,” ha dichiarato il ministro Giuli, sottolineando il potenziale della Via Francigena come patrimonio condiviso da tutta Europa.
Un modello di turismo lento e sostenibile
La Via Francigena è molto più di un itinerario storico: è diventata un modello di turismo consapevole, in grado di valorizzare borghi, territori rurali e tradizioni locali. Ogni anno, migliaia di pellegrini e camminatori, provenienti da tutto il mondo, percorrono questo tracciato per vivere un’esperienza autentica, immersi nella natura, nella cultura e nell’enogastronomia italiane.
L’eventuale riconoscimento Unesco darebbe un ulteriore slancio allo sviluppo dell’area, favorendo investimenti in accoglienza, infrastrutture e promozione del territorio. Un modo per custodire il passato e costruire un futuro fondato sulla sostenibilità, sull’inclusione e sulla bellezza diffusa.
Il dossier tecnico e le prossime tappe
La candidatura passa ora attraverso un iter tecnico-scientifico articolato, che prevede la redazione di un dossier ufficiale contenente documentazioni storiche e approfondimenti paesaggistici. Il Ministero della Cultura ha destinato 1,1 milioni di euro, già assegnati nel 2024 alla Regione Toscana, per supportare la stesura e la promozione del documento.
Entro il 15 giugno 2025, il dossier verrà valutato dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. In caso di parere positivo, entro il 15 settembre 2025, l’Italia presenterà ufficialmente la candidatura al Centro del Patrimonio Mondiale Unesco.
Un esito favorevole porterebbe benefici culturali e ambientali di rilievo internazionale, rafforzando la posizione dell’Italia nel panorama del turismo sostenibile e offrendo nuova visibilità a un percorso che attraversa la storia, l’identità e l’anima dei suoi territori.