Villa Mondragone: Un tesoro architettonico da scoprire
Villa Mondragone, situata a Monte Porzio Catone, si prepara a ricevere i visitatori per le Giornate di Primavera 2025 del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Questo evento, che celebra il 50° anniversario dell’iniziativa, si terrà il 22 e 23 marzo, offrendo un’opportunità imperdibile per esplorare la bellezza e la storia di questo straordinario luogo, che funge anche da centro congressi per l’Università di Roma Tor Vergata.
Orari e attrazioni
Durante queste due giornate, i visitatori potranno accedere liberamente alla villa dalle 10:00 alle 18:00, con l’ultimo ingresso previsto per le 17:30. Tra le meraviglie da scoprire ci sono la Sala degli Svizzeri, la Sala Rossa, il Giardino Segreto, il Giardino all’italiana, il Teatro delle Acque e la Fontana dei Drahi. Costruita alla fine del 1500 da Marco Sittico Altemps e successivamente abbellita da Scipione Borghese, noto come il “cardinal nepote”, Villa Mondragone è la più grande delle ville tuscolane e ha servito come residenza estiva del papato fino alla costruzione di Castel Gandolfo nel 1626.
Una storia affascinante
La storia di Villa Mondragone è ricca e complessa. Essa sorge su una villa romana del I secolo a.C., che fu dimora della famiglia Quintili nel II secolo d.C.. Tra il 1568 e il 1579, il cardinale Altemps costruì una residenza per accogliere Papa Gregorio XIII, il quale nel 1582 firmò la bolla papale “Inter gravissimas”, dando avvio al Calendario Gregoriano. Nel 1613, la villa passò al cardinale Scipione Caffarelli Borghese, che la ampliò ulteriormente. Nel 1863, Marcantonio V Borghese affidò il complesso ai Gesuiti, che nel 1865 fondarono il Nobile Collegio di Mondragone, un’istituzione educativa di prestigio.
Valore culturale e scientifico
Oggi, Villa Mondragone è un luogo di grande valore culturale e scientifico, conservando un patrimonio archeologico e storico-artistico di notevole importanza. Recenti indagini con laser scanner 3D hanno rivelato che la villa romana ha un’estensione maggiore rispetto a quella attuale, fornendo dettagli preziosi sulla sua struttura e sul sistema idraulico, che include una cisterna di 35×25 metri ancora in uso. Gli affreschi di scuola fiamminga del Palazzetto della Retirata e le opere di Vasanzio, architetto di Scipione Borghese, sono solo alcune delle meraviglie artistiche che i visitatori potranno ammirare.
Un luogo di innovazione e rifugio
La villa ha anche una storia scientifica affascinante. Nel 1611, Galileo Galilei utilizzò Villa Mondragone per i suoi esperimenti con il cannocchiale, mentre nel 1932, Guglielmo Marconi installò un sistema radio che collegava la villa al Vaticano. Inoltre, la biblioteca dei Gesuiti ha custodito per decenni il misterioso Codice Voynich, un manoscritto illustrato risalente al XV secolo, attualmente conservato alla biblioteca dell’Università di Yale.
Villa Mondragone ha anche svolto un ruolo significativo durante la Seconda Guerra Mondiale, offrendo rifugio a molte famiglie ebree, il che le ha valso il riconoscimento come “House of Life” dalla Fondazione Wallenberg. Oggi, grazie all’impegno dell’Università di Roma Tor Vergata, la villa è un centro di ricerca e cultura, ospitando anche il Laboratorio di antropologia molecolare per lo studio del DNA antico.
Un’occasione da non perdere
In occasione delle Giornate di Primavera, Villa Mondragone si propone di far conoscere al pubblico non solo la sua bellezza architettonica e paesaggistica, ma anche la ricca storia di eventi scientifici, politici e culturali che l’hanno vista protagonista nel corso dei secoli. Un’opportunità imperdibile per immergersi nella storia e nella cultura di un luogo che continua a raccontare storie affascinanti.