Violenza donne: Meloni annuncia la volontà di collaborare nuovamente per contrastarla

La presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha iniziato il suo intervento al Senato ringraziando tutti i gruppi per l’approvazione della norma di contrasto alla violenza sulle donne. Ha sottolineato che il ricordo di Giulia Cecchettin non è oggetto del question time, ma ha ribadito la disponibilità del suo governo a lavorare insieme su questo tema.

La seduta dell’Aula del Senato si è aperta con il ricordo di Giulia Cecchettin, la giovane donna brutalmente uccisa dal suo ex partner. Il questore Antonio De Poli ha reso omaggio a Giulia durante un’interrogazione sull’occupazione femminile. Tutti i senatori si sono alzati in piedi per tributare un applauso alla giovane vittima. Anche la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e i ministri presenti hanno partecipato all’omaggio, stando in piedi sugli scranni del governo a Palazzo Madama.

Il terreno comune per contrastare la violenza sulle donne

Durante il suo intervento, Giorgia Meloni ha sottolineato che esiste un terreno comune su cui tutti possono lavorare insieme per contrastare la violenza sulle donne. Ha ringraziato nuovamente tutti i gruppi per l’approvazione della norma in materia e ha ribadito la disponibilità del suo governo a collaborare su questo tema. Ha sottolineato che la lotta alla violenza sulle donne è una priorità e che il suo governo sarà sempre a disposizione per affrontare questa sfida.

Un omaggio sentito alla giovane vittima

L’omaggio reso a Giulia Cecchettin durante il question time di Giorgia Meloni al Senato è stato un momento toccante. L’intera Aula si è alzata in piedi per tributare un applauso alla giovane donna, simbolo delle tante vittime di violenza di genere. La presidente del consiglio e i ministri presenti hanno partecipato all’omaggio, dimostrando così l’importanza che il governo dà a questa tematica. La lotta alla violenza sulle donne è una sfida che richiede l’impegno di tutti e il ricordo di Giulia Cecchettin è un monito a non abbassare la guardia.