Una cerimonia commemorativa a Castelvetrano
Il 20 marzo 2025, Castelvetrano ha ospitato una cerimonia emozionante in onore di Antonio Manganelli, ex Capo della Polizia, scomparso nel 2013 a causa di un tumore. L’evento si è svolto presso il Commissariato locale, una struttura inaugurata da Manganelli nel 2012 e ora intitolata a lui. La sala riunioni è stata dedicata a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel campo della sicurezza pubblica italiana.
Un’eredità di innovazione
A dare inizio alla cerimonia è stato Vittorio Pisani, attuale Capo della Polizia e Prefetto, il quale ha espresso parole di profondo rispetto e ammirazione. “Antonio Manganelli è stato un grande innovatore nel percorso della Polizia di Stato“, ha affermato, evidenziando l’importanza della sua visione strategica nella lotta contro la criminalità organizzata, in particolare in Sicilia. Presenti alla cerimonia anche la vedova di Manganelli, Adriana Piancastelli, e la figlia Emanuela, che hanno condiviso la loro emozione in un contesto così significativo.
Pisani ha rivelato di aver redatto personalmente la motivazione per l’intitolazione della sala, sottolineando come Manganelli fosse “un esempio unanimemente riconosciuto di servitore dello Stato”. La sua carriera, ha proseguito, è stata segnata da un impegno costante nel contrasto alla criminalità, portando a risultati storici in ambito giudiziario. “Era un pensatore moderno e lungimirante”, ha aggiunto, descrivendo il suo approccio alla sicurezza come una sinergia tra le forze di polizia e la società civile.
Un segnale di legalità
La decisione di intitolare la sala a Manganelli non è stata casuale. Il Commissariato di Castelvetrano è stato edificato su un terreno confiscato alla mafia, un uliveto un tempo di proprietà del boss Totò Riina. Questo gesto simboleggia la lotta dello Stato contro la criminalità organizzata e la volontà di restituire alla comunità un luogo di legalità. Durante la cerimonia, il Questore di Trapani, Giuseppe Felice Peritore, ha sottolineato come l’evento acquisti un significato particolare alla vigilia della Giornata nazionale della memoria per le vittime di mafia.
“Questo bene è stato sottratto alla disponibilità di Riina per dare un forte segnale”, ha dichiarato Peritore, evidenziando come la mafia avesse tentato di ostacolare la realizzazione della struttura. Manganelli, ha ricordato, aveva seguito da vicino i lavori e desiderava fortemente la loro conclusione, tanto da presenziare al taglio del nastro.
La voce della comunità
Nel suo intervento, Adriana Piancastelli ha condiviso il profondo legame che univa il marito alla Polizia. “Essere poliziotto non è un lavoro come un altro, significa far parte di una squadra”, ha affermato, esprimendo la sua emozione nel tornare in un luogo così significativo per la loro vita. La vedova ha messo in evidenza il senso di responsabilità e l’impegno morale che hanno sempre contraddistinto Manganelli, un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità.
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità, tra cui il Procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, e il Presidente del Tribunale di Trapani, Alessandra Camassa. Il sindaco di Castelvetrano ha ribadito l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e la comunità nella lotta contro la criminalità organizzata, sottolineando come questo impegno rappresenti il primo baluardo contro le mafie.
In prima fila, anche don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, ha assistito alla cerimonia, pronto a partecipare alla Giornata nazionale delle vittime di mafia il giorno seguente a Trapani. La commemorazione di Manganelli non è stata solo un tributo a un grande uomo, ma anche un richiamo all’unità e alla determinazione nella lotta per la legalità.