Vittorio Sgarbi racconta la sua lotta contro la depressione e le sfide quotidiane

Vittorio Sgarbi racconta la sua lotta contro la depressione, le difficoltà quotidiane e le riflessioni sul passato, esprimendo speranza per un futuro migliore nonostante le avversità.
"Vittorio Sgarbi condivide la sua esperienza nella lotta contro la depressione e le sfide quotidiane." "Vittorio Sgarbi condivide la sua esperienza nella lotta contro la depressione e le sfide quotidiane."
Vittorio Sgarbi condivide la sua esperienza nella lotta contro la depressione e le sfide quotidiane nel 2025

Vittorio Sgarbi e la sua battaglia contro la depressione

Vittorio Sgarbi, critico d’arte di fama e figura controversa nel panorama culturale italiano, ha recentemente condiviso la sua personale lotta contro la depressione. In un’intervista con Antonio Gnoli, Sgarbi ha descritto la sua attuale condizione come un viaggio in un treno fermo in una stazione sconosciuta. “La mia depressione è un treno fermo in un luogo ignoto”, ha affermato, rivelando la frustrazione e il senso di smarrimento che lo accompagnano.

Le difficoltà quotidiane

Il critico, noto per il suo rapporto complesso con il lavoro e la vita personale, ha rivelato di aver perso peso e di avere difficoltà a mantenere la sua routine quotidiana. “Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco, ma ora passo molto tempo a letto”, ha confessato, evidenziando come la sua condizione influisca su ogni aspetto della sua vita.

Riflessioni sul passato

Sgarbi ha anche riflettuto sul suo passato, menzionando il legame con sua madre e gli anni di studio con il maestro Arcangeli. Tuttavia, il peso delle sue vicende giudiziarie sembra gravare pesantemente sulla sua psiche. “In modo intenso, direi devastante”, ha dichiarato, sottolineando come gli eventi legali abbiano minato la sua serenità. “Di alcuni atti, eseguiti in assoluta naturalezza, mi vengono imputati comportamenti che non erano i miei”, ha aggiunto, difendendo la sua integrità e il suo impegno verso l’arte.

Interrogativi esistenziali

La sua riflessione si sposta su un interrogativo esistenziale: “Cosa sarà di me nel futuro?” Sgarbi riconosce che la sua malinconia è una condizione che non può ignorare. “Come abbiamo il corpo, così ci sono anche le ombre della mente, pensieri e fantasmi che non posso allontanare. Non ne avevo mai sofferto”, ha spiegato, rivelando una vulnerabilità inaspettata per una figura così pubblica e spesso polemica.

Una speranza di riscatto

In questo contesto, il critico d’arte esprime la speranza di trovare una verità, un riscatto personale e professionale. “Spero di uscirne, sperando che si affermi una verità, che è la verità dello spirito con cui ho fatto queste cose”, ha concluso, lasciando intravedere un barlume di ottimismo nonostante le avversità. La sua testimonianza, carica di emozione e introspezione, invita a riflettere sulla fragilità umana e sull’importanza di affrontare le proprie ombre.

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