Il giovane artista Vybes ha recentemente aperto il suo cuore riguardo alla sua lotta contro l’ansia durante un’intervista a Verissimo, trasmessa il 29 marzo 2025. Dopo essere stato eliminato nella prima puntata del serale di Amici, il cantante ha colto l’opportunità per discutere della sua esperienza con la salute mentale e di come la musica sia diventata un elemento fondamentale nel suo percorso di guarigione.
Il percorso di Vybes
Nel salotto di Silvia Toffanin, Vybes ha condiviso che la sua battaglia con l’ansia è iniziata fin dall’infanzia. “È stato un lungo percorso”, ha affermato il 22enne, riflettendo su come inizialmente considerasse la sua condizione come un ostacolo. “Vedevo gli altri più felici di me e non riuscivo a trovare pace dentro di me”. Con il passare del tempo, però, ha imparato a convivere con questo malessere, trasformandolo in una fonte di forza.
La musica ha avuto un ruolo determinante in questa metamorfosi. “Ho trasformato il malessere in un punto di forza. Da un certo punto di vista, è stata una benedizione, perché mi permette di sfogarmi”, ha spiegato. Per Vybes, la musica non è solo un mezzo di espressione, ma una vera e propria terapia. “È terapeutica”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di trovare una passione che possa fungere da valvola di sfogo.
Chiedere aiuto
Vybes ha anche sottolineato l’importanza di chiedere aiuto, un messaggio che ha sempre cercato di trasmettere ai suoi fan. “Ho chiesto aiuto fin da piccolo, non ho mai avuto paura di parlarne con i miei genitori”, ha rivelato. La sua esperienza personale lo ha portato a incoraggiare i giovani a non esitare nel cercare supporto quando ne hanno bisogno. “Ne ho sempre parlato con i ragazzi che mi seguono, di trovare una passione, una valvola di sfogo”, ha concluso.
L’intervista si è chiusa con una performance del brano “Chiedere aiuto“, un pezzo che incarna il suo messaggio di speranza e resilienza. Attraverso la sua musica, Vybes non solo esprime le sue emozioni, ma offre anche conforto a chi si trova a combattere battaglie simili. La sua storia è un chiaro esempio di come l’arte possa diventare un potente strumento di guarigione e connessione.