Woody Allen: Omicidio, Adulterio e il Caso che lo Circonda

US filmmaker Woody Allen arrives for the screening of his movie 'Coup de Chance' in Rome, Italy, 15 September 2023. ANSA/FABIO FRUSTACI

Un incontro casuale che riporta al passato

La trama di “Un colpo di fortuna”, l’ultimo film di Woody Allen, ci porta a riflettere sulle scelte che facciamo nella vita e sulle conseguenze che possono avere. La protagonista, Fanny, interpretata da Lou de Laâge, si ritrova improvvisamente faccia a faccia con il suo passato rappresentato da Alain, interpretato da Niels Schneider. Questo incontro la riporta indietro negli anni in cui era una vera bohémien a Parigi, lontana dalla sua vita borghese attuale. Il film, che è stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia e ha ricevuto molti elogi, è ora disponibile al cinema grazie a Lucky Red.

Un matrimonio senza passione

Oggi Fanny ha abbandonato la sua passione per l’arte ed è sposata con Jean, interpretato da Melvil Poupaud, un ricco imprenditore dal lavoro misterioso. Jean è un self-made-man che trascorre il suo tempo tra sale d’asta, ricevimenti e cocktail. Quando gli viene chiesto quale sia la sua occupazione, risponde semplicemente: “rendo più ricco chi lo è già”. Al contrario, Alain desidera diventare uno scrittore e preferisce le librerie antiquarie parigine, il calvados e le vecchie edizioni Gallimard al collezionismo di trenini elettrici di Jean.

Un amore pericoloso

L’incontro tra Fanny e Alain è inevitabile e si sviluppa lentamente in una storia d’amore pericolosa. “Mi stupisce che tu mi abbia riconosciuta!”, dice Fanny ad Alain durante il loro primo incontro casuale per strada. Lui risponde: “Ti avrei riconosciuta ovunque, ero pazzo di te all’epoca. Incredibile averti incontrata!”. Tuttavia, la fortuna non è dalla parte di questi giovani amanti. Jean ha già assunto un detective privato per scoprire cosa sta accadendo alla moglie e non accetta di essere tradito senza vendicarsi.

Un finale sorprendente

Da questo punto in poi, il film prende una svolta più cupa e si trasforma in un thriller. Le luci vivaci di Vittorio Storaro si spengono e lasciano spazio a tonalità più sfumate. Il finale del film è straordinario e lascia il pubblico senza parole.

Articolo originale: ANSA