Abusi minori online: 10 arresti e 29 indagati, la cronaca completa

La polizia ha smantellato una rete di utenti che, su una nota piattaforma di messaggistica, scambiava materiale pornografico realizzato mediante sfruttamento di minori. Le indagini dei poliziotti del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Torino ha concluso una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha condotto all'esecuzione di 12 decreti di perquisizione e alla denuncia di altrettanti soggetti, di cui 4 minorenni, responsabili di detenzione e diffusione di contenuti realizzati mediante sfruttamento di minori di anni 18. Tra questi, 3 sono tratti in arresto in Campania, Calabria e Lombardia e sequestrati migliaia di file. L'attività, diretta dalla Procura di Torino - gruppo criminalità organizzata e reati informatici e coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, ha interessato tutto il territorio nazionale, coinvolgendo altri Uffici della specialità, quali i compartimenti Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto. ANSA/Polizia EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Smantellata associazione criminale per lo sfruttamento di minori online

La Polizia, in collaborazione con la Procura di Milano, ha concluso un’operazione di successo contro un’associazione criminale specializzata nello sfruttamento e nell’abuso di minori su Internet. Grazie all’operato del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale milanese, sono state individuate 29 persone coinvolte in queste attività illegali. Tra di loro, ci sono due membri delle forze armate in servizio nel Lazio e due medici che lavorano in Emilia-Romagna e Veneto. Dieci persone sono state arrestate per il possesso di una grande quantità di materiale pedopornografico. I loro arresti sono avvenuti in diverse città italiane, tra cui Milano, Imperia, Rovigo, Busto Arsizio (Varese), Martinengo (Bergamo), Taranto, Vicenza, Torre Annunziata (Napoli) e Parma.

Un’indagine online durata oltre un anno ha portato alla luce l’attività criminale di questa organizzazione. Gli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Milano hanno lavorato sotto copertura per identificare i membri dell’associazione, che utilizzavano nickname per nascondere la loro vera identità. Sfruttando le potenzialità della piattaforma Telegram, i membri dell’associazione partecipavano a “canali” e “gruppi” dedicati alla produzione e alla condivisione di immagini e video che ritraevano violenze sessuali su minori, compresi neonati. Secondo gli investigatori, l’associazione aveva creato un gruppo Telegram appositamente per questo scopo, con regole rigorose per garantire l’anonimato. Ogni membro aveva un ruolo specifico all’interno dell’organizzazione, che funzionava come un’associazione criminale finalizzata all’acquisizione e alla diffusione di materiale pedopornografico.

L’operazione è stata condotta da oltre 150 agenti di polizia, che hanno eseguito perquisizioni e arresti in diverse parti d’Italia. Grazie all’indagine svolta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Milano, è stato possibile identificare e fermare i responsabili di queste attività illegali. L’operazione ha dimostrato l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie per contrastare il crimine online e proteggere i minori da abusi e sfruttamento.

Questo articolo è stato riprodotto con il permesso di ANSA.