Assegno di inclusione, non c’è bisogno dell’invalidità del 67% per ottenerlo in questi casi: forse ne hai diritto anche tu e non lo sai

Ecco cosa cambia per gli invalidi con l'Assegno di Inclusione - Tendenzediviaggi.it

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Si torna a parlare dell’Assegno di Inclusione, per ottenerlo non è più necessaria l’invalidità al 67%. La novità che nessuno si aspettava.

Dal mese di gennaio 2024 l’Assegno di Inclusione ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, ma con dei requisiti di accesso molto più restrittivi così da selezionare con molta cura quali sono i cittadini che ne hanno davvero bisogno.

Nel momento in cui l’Insp comunica l’accettazione dell’Assegno di Inclusione, poi, si viene chiamati per firmare il Patto di Disponibilità al Lavoro, necessario per essere inseriti nel database così da poter essere contatati dalle aziende che hanno esaminato il nostro profilo.

Non a caso, il sussidio prevede una sezione dedicata proprio ai cittadini ai quali è stata riconosciuta l’invalidità anche al di sotto del 67%.

Sulla base di tale motivazione, dunque, è necessario poi valutare caso per caso quali rientrano nei profili previsti dall’Assegno di Inclusione, oppure no.

Assegno di Inclusione per gli invalidi, il 67% non serve più

In questi mesi milioni di italiani hanno già presentato la richiesta di accesso al fondo per l’Assegno di Inclusione, con un tetto massimo di 480 euro al mese che verranno canalizzati direttamente sul conto corrente dell’interessato.

In un primo momento era stato riferito che l’Assegno di Inclusione era previsto anche per i cittadini ai quali era stata riconosciuta un’invalidità del 67% ma, in realtà, non è esattamente così. Esiste una particolare attenzione anche per un’invalidità minore a quella che vi abbiamo appena indicato, diretta ai cittadini che hanno meno di 60 anni e più di 18 anni. Ecco in cosa consiste nel dettaglio e a quali categorie è diretto.

Assegno di Inclusione per chi ha l'invalidità - Tendenzediviaggi.it
Assegno di Inclusione per chi ha l’invalidità – Tendenzediviaggi.it

l’AdI arriva anche in questi casi specifici

Per i cittadini ai quali è stata riconosciuta un’invalidità che va dal 46% al 66% viene riconosciuto il sussidio in questione, ma il riconoscimento da parte dell’Insp potrebbe tardare ad arrivare perché ancora in fase di verifica per la documentazione presentata.

Facciamo riferimento alle persone che sono in carico ai servizi sociali o servizi di assistenza, come nel caso di coloro che sono vittime di violenza o tratta e non solo. Secondo quanto reso noto, in questo calderone rientrano anche coloro che hanno sviluppato dipendenze da droga e alcol, compresa la ludopatia. Infine, il sussidio interessa anche i disabili fisici e psichici che sono stati presi in carico dai servizi sanitari dell’Asl e che hanno attestato la situazione del paziente con le dovute certificazioni, le stesse che devono essere presentate al momento di richiesta dell’Assegno d’Inclusione.