“Aumento esponenziale del Covid in Italia: casi quintuplicati in un mese e morti raddoppiati”

Il Covid in Italia sta tornando ad aumentare dopo un periodo di sostanziale stabilità. Negli ultimi quattro settimane si è verificato un progressivo aumento del numero di casi e di decessi. Anche i ricoveri in area medica e in terapia intensiva sono in aumento. Tuttavia, i dati sono sottostimati rispetto al reale impatto del virus a causa di un sistema di monitoraggio basato principalmente su volontariato. I test vengono prescritti solo raramente, c’è un sottoreporting dei casi positivi e i dati sugli ospedalizzati e i decessi rispecchiano principalmente le persone anziane.

L’incidenza del virus aumenta con l’età, confermando che i test vengono effettuati principalmente nelle persone più anziane. I dati confermano anche che l’infezione da Covid-19 in genere non causa gravi quadri clinici, ma può peggiorare lo stato di salute delle persone anziane e fragili.

La variante prevalente in Italia è la variante Eris, che ha una maggiore capacità di eludere la risposta immunitaria. Tuttavia, non sono ancora stati condotti studi sull’eventuale rischio di malattia grave causato da questa variante.

La campagna vaccinale in Italia è sostanzialmente residuale e non sono disponibili dati aggiornati sull’andamento della vaccinazione. Le raccomandazioni per la campagna vaccinale anti-Covid 2023-2024 non prevedono il richiamo per le persone non a rischio e non fanno riferimento alla prevenzione del lung-Covid. Inoltre, le tempistiche di attuazione della campagna sono considerate troppo lunghe.

Il prossimo autunno-inverno rappresenta un rischio reale per il Servizio Sanitario Nazionale, che è già indebolito dalla grave carenza di personale. La Fondazione Gimbe invita le istituzioni a adottare misure per proteggere gli anziani e i fragili e a considerare la reintroduzione di misure di contrasto alla diffusione del virus, se necessario. Si rivolge anche alla popolazione affinché mantenga comportamenti responsabili per evitare un sovraccarico del sistema sanitario.

In conclusione, è cruciale prevenire il sovraccarico del sistema sanitario e proteggere le strutture ospedaliere e territoriali. I dati mostrano un aumento della circolazione virale, ma i casi sono sottostimati e la situazione richiede un’attenzione particolare.