“Indagine sul suicidio assistito: Cappato e altri sospettati coinvolti in un nuovo caso”

Il fratello di Margherita Botto, Paolo (S), Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni e Responsabile legale dell'associazione Soccorso Civile (C) e Cinzia Fornero, iscritta a «Soccorso Civile» (D) , si autodenunciano per la morte volontaria di Margherita, che è morta ieri mattina in Svizzera, nella stazione dei carabinieri a Milano, 29 novembre 2023. ANSA/Paolo Salmoirago

Indagine aperta per aiuto al suicidio: tre indagati a Milano

La procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Cinzia Fornero, volontaria dell’associazione Soccorso Civile, e Paolo Botto, fratello della professoressa Margherita, per aiuto al suicidio. L’indagine riguarda la morte assistita della docente, avvenuta in una clinica di Zurigo, dove è stata accompagnata dal fratello e da Cinzia Fornero. Cappato è il presidente dell’associazione che ha organizzato il viaggio. I tre si sono autodenunciati questa mattina.

Quarta inchiesta aperta a Milano sulla morte assistita

L’indagine aperta ieri è il quarto episodio per cui la procura di Milano ha avviato un’inchiesta sulla morte assistita. A coordinarla sono i pm Luga Gaglio e Tiziana Siciliano, gli stessi magistrati che hanno seguito l’indagine riguardante Elena Altamira, una donna veneta di 69 anni affetta da cancro terminale, e Romano, un ex giornalista e pubblicitario di 82 anni, immobilizzato a causa di una grave forma di Parkinson. Entrambi sono stati accompagnati alla clinica ‘Dignitas’ di Zurigo.

Richiesta di archiviazione per il secondo caso

Per il secondo caso, la procura ha chiesto al gip Sara Cipolla l’archiviazione, basandosi su un’interpretazione più estensiva della sentenza della Consulta del 2019 riguardante il caso di dj Fabo. La procura ritiene che non sia punibile come aiuto al suicidio anche nei casi in cui il malato non sia dipendente da macchine per la sopravvivenza.