INPS, 300mila euro nelle tasche di queste famiglie: ottenerli è davvero facilissimo | Come richiederli

300mila euro per le famiglie italiane - Tendenzediviaggio.it 300mila euro per le famiglie italiane - Tendenzediviaggio.it
300mila euro per le famiglie italiane - Tendenzediviaggio.it (Fonte Adobe Stock)

Da oggi alcune famiglie italiane possono richiedere (e ottenere) semplicemente 300mila euro dall’INPS: ecco chi ne ha diritto.

Accade di frequente che, nel corso della vita, numerosi contribuenti abbiano bisogno di disporre di una cospicua quantità di denaro, soprattutto a fronte di spese di media entità (ad esempio l’acquisto di una nuova auto) oppure di natura ben più onerosa, come l’acquisizione di un immobile.

Per quanto riguarda l’acquisto della prima casa, in prima linea vi sono single e giovani coppie, e per essi la soluzione più immediata è chiedere un sostegno economico alle rispettive famiglie. Una volta sondata la capacità contributiva dei propri cari, però, la scelta ricade inevitabilmente sugli istituti di credito, come le banche.

A tal punto i potenziali acquirenti devono valutare le condizioni proposte dagli istituti, come la dilazione concessa per la restituzione del prestito e gli interessi passivi applicati sullo stesso, in modo da pianificare una strategia finanziaria oculata per gli anni a venire.

Pochi sanno, però, che anche l’INPS da qualche anno funge non solo da ente preposto alla liquidazione di pensioni e sussidi destinati agli aventi diritto, ma anche da creditore per alcune tipologie di prestito, e può arrivare a erogare fino a 300mila euro ai cittadini: vediamo quali sono i termini e i requisiti previsti.

Il nuovo prestito dell’INPS: fino a 300mila euro per le famiglie italiane

Ebbene sì: l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale offre anche dei contratti di prestito equiparabili ai mutui concessi dalle banche. Tali erogazioni di denaro possono arrivare a una soglia del valore massimo di 300mila euro, e sono stati ideate proprio per aiutare i cittadini a fronteggiare investimenti massivi, come l’acquisto della prima casa.

I contratti di prestito con l’INPS sono usufruibili sia dai dipendenti pubblici che statali, e i termini di restituzione delle somme concesse possono variare da un lasso di 10 a 30 anni, a meno che il richiedente non abbia superato l’età anagrafica di 65 anni. In tal caso, infatti, il termine massimo scende a 15 anni. Come anticipato, la soglia di 300mila euro è solitamente destinata all’acquisto della prima casa, ma l’INPS facilita i contribuenti anche nell’acquisto di box auto, sostiene le attività di studio dei familiari a carico e le eventuali ristrutturazioni degli immobili. Nel primo caso la soglia prevista può raggiungere i 75mila euro, nel secondo 100mila euro e nel terzo 150mila euro. E non è tutto: gli italiani hanno anche la facoltà di ottenere una surroga o la portabilità di un mutuo preesistente presso l’INPS.

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INPS – Tendenzediviaggio.it (Fonte Adobe Stock)

La surroga e la portabilità di un mutuo preesistente

Per surroga si intende la facoltà di trasferire un mutuo precedentemente acceso presso un nuovo istituto, in questo caso l’INPS. Tale casistica diventa un’opzione vantaggiosa qualora gli interessi passivi risultino troppo onerosi e legati a un regime di variabilità, e spingono così il richiedente a stipulare nuove condizioni contrattuali.

Dopo aver effettuato le verifiche del caso, l’INPS ha 75 giorni di tempo per deliberare sulla richiesta e, in caso di accettazione, ha inoltre l’obbligo di liquidare la somma entro e non oltre 120 giorni dalla presentazione della domanda.